Al via la fatturazione elettronica: in queste ultime ore è necessario verificare di essere preparati allo scambio di fatture in formato xml, con alcuni controlli per le operazioni fondamentali del nuovo obbligo. A riassumere le tappe da seguire per non farsi trovare impreparati è il Sole 24 Ore: per prima cosa va verificato se si è soggetti esonerati o meno dalla fattura elettronica. In particolare, occorre monitorare se l’eventuale status di “minimo” o “forfettario” persista anche per il 2019 alla luce delle nuove regole.
All’interno del sito Fatture e Corrispettivi è possibile generare la fattura elettronica, trasmetterla al Sistema di interscambio SdI, consultare gli originali delle fatture elettroniche emesse e ricevute fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di emissione/ricezione. L’accesso è possibile con Spid, Fisconline oppure Cns. Va valutata l’opportunità di lasciar operare per proprio conto un intermediario abilitato, sottoscrivendo il modello di delega approvato con il provvedimento dell’Agenzia del 5 novembre 2018. La delega ha efficacia per due anni ed è possibile delegare fino a 4 soggetti.
Per poter emettere le fatture occorre munirsi del codice che il cliente ha scelto come indirizzo telematico per il recapito delle fatture elettroniche. Questo è formato da un codice alfanumerico di 7 cifre che identifica il canale di trasmissione prescelto. Se il cliente ha utilizzato l’indirizzo Pec per identificarsi, occorrerà indicare come codice destinatario “0000000”. Lo stesso vale per ricevere le fatture: è possibile fornire ai propri fornitori un codice destinatario (se si ha un proprio canale accreditato o in caso di utilizzo del canale della propria software house) oppure il proprio indirizzo Pec.
Se non si comunica ai fornitori oppure non si riceve la comunicazione da parte dei clienti del codice o della Pec da utilizzare, per ricevere/emettere la fattura sarà sufficiente utilizzare il codice di default “0000000” e la fattura verrà recapitata allo Sdi nell’area riservata. Se si usa la Pec come canale di trasmissione, è opportuno verificare che l’indirizzo sia attivo e non scaduto e che la memoria non sia piena. In tali casi infatti lo Sdi non potrà recapitare la fattura all’indirizzo Pec, ma dovrà a “depositarla” nell’area riservata del destinatario.
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