È notorio che Forza Italia sia in difficoltà, ridotta elettoralmente al lumicino e incapace per ora di trovare una linea politica utile per un rilancio, pur modesto, del partito. Allora ci pensa Vittorio Feltri a suggerire a Berlusconi una possibilità di risalita. Silvio ormai non è più un giovanotto pieno di idee, e deve badare ai propri acciacchi: non ha attorno a sé un nutrito gruppo di collaboratori in grado di aiutarlo concretamente a uscire dal limbo e ha poco margine di iniziativa. Eppure spazi di manovra non mancherebbero al Cavaliere…
Feltri non crede a una vera e propria resurrezione, come negli anni ci è capitato già di assistere più e più volte, ma almeno pensa che Berlusconi possa ancora combattere con qualche probabilità di segnare alcuni gol. Suggerisce dunque a Silvio di raccogliere le firme per un referendum contro il Reddito di cittadinanza.
La misura bandiera dei 5Stelle non piace a nessuno, tranne a coloro che forse – non è sicuro – lo percepiranno, cioè una minoranza cospicua. Se gli italiani fossero chiamati alle urne sul punto, una massa di denaro destinato a lavoratori in nero e a fannulloni di varia specie, dice Feltri, “penso che si rivelerebbero ostili alla elargizione caotica e ingiusta di quattrini a chi non li merita, e la legge che la consente sarebbe bocciata”.
L’unico modo per sconfiggere “le follie del popolo grillino”, dunque, è metterle in contrasto con gli interessi concreti di coloro che si guadagnano il pane sgobbando in fabbrica, nel commercio e altrove. Sulla carta i numeri potrebbero davvero dare ragione al direttore. “Sono assai più numerosi i compatrioti avversi alle mance di Stato che non i lazzaroni speranzosi di ricevere l’obolo promesso da Di Maio e compagni”.
E ancora: “Non lo dico io, ma lo dimostrano i sondaggi. Mi domando per quale motivo i berluscones, in crisi endemica, non si diano da fare allo scopo di ottenere adesioni onde porre fine alla sceneggiata napoletana basata sulla distribuzione di prebende a cani e porci. Un bel referendum sul tema in questione garantirebbe un successo clamoroso a Forza Italia tale da rinvigorirla, rendendola di nuovo protagonista della vita pubblica nazionale”.
E infine ecco l’appello: “Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Antonio Tajani, invece di piagnucolare, inseguendo irraggiungibili farfalle, si impegnino nella citata battaglia referendaria e saranno ampiamente retribuiti, spedendo nell’angolo gli illusi delle Cinque stelle fetenti. Purtroppo so che gli Azzurri non mi daranno retta e seguiteranno a confidare in Berlusconi, alle sue magie (esaurite), per essere confermati sulle poltroncine della Camera e del Senato. Non so se siano più ingenui o più stupidi, forse entrambe le cose”. Feltri: mai banale.
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