Un governo prevalentemente di uomini, con pochi ruoli di primo piano riservati alle donne? Una polemica che si è innescata nel corso delle ultime settimane, dopo la presentazione del governo Draghi. E che però non sembra toccare molto da vicino Vittorio Feltri. Che, a modo suo, è voluto entrare nella discussione attraverso le colonne della testata Libero Quotidiano, spiegando come a suo dire non ci sarebbe poi molto da sorprendersi né da scandalizzarsi per il numero ridotto di quote rosa nel nuovo esecutivo.
“Le donne del Parlamento sono molto seccate poiché nella formazione del governo sono state trascurate – si legge nell’editoriale di Feltri – Non è falso che esse sono state snobbate da Draghi e anche dai partiti, e questo dimostra che il genere è ancora una questione d’ attualità: favorisce i maschi mentre penalizza le femmine. Le quali nel mondo scientifico e della produzione in realtà eccellono e occupano giustamente posti importanti”.
Feltri ha poi esaltato le donne in tanti settori, a partire dal giornalismo: “
A Libero, il nostro giornale, lavorano parecchie ragazze (un tempo nelle redazioni erano eccezioni sopportate) e devo testimoniare che mediamente sono più brave (tenaci e talentuose) dei colleghi”. La politica, però, è un’altra cosa. Un mondo dover certe regole non sembrano valere. “In politica, invece, tranne alcune eccezioni lodevoli (Giorgia Meloni si segnala la migliore), non svettano affatto. Certune sono autentiche asinelle e non sono in grado di aspirare a ruoli di rilievo. Sono cretine come gli uomini. Per cui vincono costoro che sono più abituati a gestire la loro stupidità”. Parola di Vittorio Feltri.
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