Un amore iniziato e poi interrotto, quello tra Giuliano Ferrara e Giulio Tremonti. E ora riesploso di nuovo, all’improvviso, attraverso le pagine de Il Foglio, dove il giornalista ha raccontato con grande esaltazione la seconda vita dell’ex ministro. Uno che ha lottato “incessantemente per far fuori Napolitano” prima che iniziasse un’epoca diversa, segnata dall’inizio del governo Monti dopo il passo indietro di Berlusconi. Nel frattempo “ha scritto saggi brillanti contro l’Europa, l’euro, l’austerità, la globalizzazione, l’austerità, la globalizzazione”.
Una mente della quale Ferrara si era innamorato fin da subito, riconoscendo però le disgrazie politiche del suo beniamino, ridotto “alla fondazione di un partito con Vittorio Sgarbi”. Ora, però, “è diventato un commentatore equilibrato. Non crede che il cambiamento si possa fare con quelli che elevano inni al presidente Ping, con quelli che vogliono sbaraccare l’Europa”. Un passaggio sancito dalla recente lettera inviata da Tremonti al Corriere della Sera.
Un testo nel quale Tremonti auspica che la Commissione Europea si impegni a essere sé stessa e a funzionare nel senso della giustizia fiscale. “Riconosce a Bruxelles quel che è di Bruxelles, l’autorevolezza di una buona proposta di web tax e spera ci sia la volontà di perseguirla”. “Una mente illuminata, recuperata lontana dalla malattia della politica e del comando”.
Per Ferrara, una mente preziosa che potrebbe ancora giocare un ruolo determinante nei rapporti, sempre più tesi in queste settimane di passione, tra l’Italia e le istituzione dell’Unione.
Macron je t’aime! La dichiarazione “hot” di Giulianone Ferrara: “Quanto sei eccitante!”