Continuano ad emergere nuovi particolari sulla vicenda che ha per protagonista Luca Morisi. L’ex spin doctor di Matteo Salvini è finito nella bufera per una brutta storia di droga. Il reale motivo del suo addio alla Lega, dunque, si spiega con l’inchiesta in corso a Verona, dove Morisi è indagato per cessione di sostanze stupefacenti. Ora, però, il racconto fatto dai due ragazzi romeni che si trovavano a casa sua tra il 13 e il 14 agosto e le indagini degli inquirenti, gettano una luce ancora diversa su quanto accaduto.
A ricostruire parte della giornata che ha segnato la fine della carriera politica nella Lega di Luca Morisi è un vicino di casa dell’inventore della Bestia social di Salvini. “Non lo vediamo spesso da queste parti”, racconta ai giornalisti di Repubblica una persona che abita nel cascinale di Belfiore, vicino Verona, dove Morisi ha un appartamento al primo piano. L’uomo ricorda che, nel tardo pomeriggio del 14 agosto scorso, sono arrivati i carabinieri a bussare alla sua porta.
Quel giorno i militari dell’Arma erano accompagnati da tre uomini, di cui due di nazionalità romena. Il loro compito era quello di perquisire la casa di Luca Morisi in cerca di sostanze stupefacenti, dopo che i tre avevano indicato proprio nel professionista la persona che gli avrebbe ceduto una bottiglia di Ghb, la cosiddetta droga dello stupro. Alla fine verrà rinvenuta una modica quantità di cocaina. Ma la procura di Verona deciderà comunque di aprire un fascicolo a suo carico per cessione di sostanze stupefacenti. A portare sulle tracce di Morisi i carabinieri sono stati appunto i due giovani romeni. Fermati per un controllo nelle campagne veronesi, subito dopo essere usciti da casa dell’ex collaboratore di Salvini, i ragazzi si sarebbero prima mostrati nervosi.
E, poi, avrebbero indicato in Ghb la sostanza contenuta in una bottiglia di vetro occultata nel cruscotto dell’auto. Prima del 13 agosto Morisi riceve in casa un uomo sui 50 anni. I due verranno raggiunti dai due romeni tra le notte del 13 e la mattina del 14, per poi trascorrere insieme tutta la giornata. Da aggiungere che i due ragazzi, non residenti in zona, erano appena stati conosciuti dall’ex leghista, probabilmente via internet. “Non sappiamo i dettagli del rapporto di Morisi con queste due persone. Ma si tratta di una frequentazione assolutamente saltuaria”, affermano gli investigatori. Il protagonista della vicenda, invece, avrebbe sostenuto che il controllo dei carabinieri sui due romeni non sia stato casuale.
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