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Figliuolo ancora contro le Regioni: “Vaccinate i residenti non i turisti!”

Il commissario straordinario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, striglia ancora una volta le Regioni: “Vaccinate i residenti, non i turisti”. Un richiamo al rispetto delle linee guida e delle priorità del piano vaccinale che, proprio nelle Regioni a vocazione turistica che sperano di ripartire al più presto, è in ritardo. La ministra per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, stamattina lo ha detto chiaramente: “Al momento non c’è possibilità di fare i vaccini in vacanza in tutta Italia”, puntualizzando: “Se le regioni, oltre a somministrare le dose ai più fragili, riusciranno a fare di più, noi non abbiamo preclusioni. Ma adesso va rispettato il piano. Non diamo vantaggi al virus e non facciamo confusione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiega HuffingtonPost, “nessuna preclusione, dunque, a vaccinare i turisti, purché – è il ragionamento del governo di Figliuolo – questo non rallenti la campagna in corso. Col rischio che, concentrando l’attenzione sulle somministrazioni da praticare ai turisti, si perdano per strada altri italiani e cresca il numero soprattutto di anziani, fragili non vaccinati. Anche perché – fa notare una fonte di governo – le regioni più attraenti dal punto di vista turistico, penso alla Sicilia, alla Calabria, alla Sardegna, sono quelle che fanno più fatica a tenere un ritmo spedito nella campagna vaccinale. (Continua a leggere dopo la foto)

E la lentezza potrebbe aumentare qualora si aprisse, parallelamente a quella in corso, la vaccinazione per i turisti. Ospite a “Di martedì”, il generale Figliuolo ha precisato: “Non sono contrario a vaccinare in vacanza” ma “adesso la priorità dell’Italia è vaccinarsi. Volevo evitare transumanze di vaccini e vaccinatori in posti dove ci sono presidi piccoli che già hanno difficoltà per se stessi, pensiamo se arrivassero 50 mila persone da vaccinare a Ferragosto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Però, ha aggiunto il commissario Figliuolo, “se ci sono le condizioni la Conferenza delle Regioni può fare delle proposte, ma voglio un quadro armonico, globale in modo da poter prendere insieme una decisione” una precisazione, questa, in riferimento a quelle già presentate da alcuni Presidenti di Regione.

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