Il giornalista Filippo Facci condannato in primo grado per diffamazione con l’aggravante dell’odio razziale. A condividere sui social network questa notizia è Vauro Senesi. Il vignettista del Fatto quotidiano è notoriamente uno strenuo avversario di Facci nei talk show televisivi. Ed è proprio in un talk, Quarta Repubblica, che il giornalista ha pronunciato parole gravi contro le minoranze rom e sinti che gli sono costate la condanna.
“Il giornalista Filippo Facci condannato in primo grado per diffamazione con l’aggravante dell’odio razziale nei confronti della minoranza rom e sinta per le dichiarazioni rese nella trasmissione televisiva Quarta Repubblica”. Così si legge nell’incipit del post con cui Vauro decide di condividere un comunicato stampa dell’associazione Upre Roma, associazione che si occupa di promozione sociale.
“Stamattina – recita il comunicato datato 15 settembre – il tribunale di Milano ha condannato a 5 mesi di carcere e ad un risarcimento di 10.000 euro per l’associazione Upre Roma che lo ha chiamato in causa per le dichiarazioni rese nella trasmissione televisiva Quarta Repubblica”. Durante il suo intervento nel talk show condotto da Nicola Porro, Filippo Facci, prosegue il comunicato, “affermava tra l’altro che ‘non esiste la cultura rom’. Che ‘i rom non si possono integrare’. E si poneva la domanda retorica: ‘esiste un rom che abbia in programma di essere onesto in questo Paese?’”.
L’associazione Upre ritiene che “le offese alla più grande minoranza in Italia, tuttora non riconosciuta, non sono solo gravi. Ma feriscono e umiliano un’intera comunità di donne uomini e bambini. Ai quali la vita è resa già abbastanza difficile dal pregiudizio che ne limita l’accesso ai servizi, al lavoro, a un’istruzione adeguata”. Insomma, Upre “si augura che sentenze come questa aprano una riflessione tra chi ha la grande responsabilità di informare i cittadini e aiutarli a osservare la realtà. Senza il velo della discriminazione e del pregiudizio”.
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