Femminicidio di Giulia, Filippo Turetta in carcere manifesta scatti d’ira. Il ventiduenne si trova ad Halle, in Germania. Attende il trasferimento in Italia per rispondere alle domande del giudice per l’udienza preliminare. Turetta sarà in Italia domani, sabato 25 novembre. Lo seguirà anche la sua auto, importate fonte di prove per le due aggressioni alla sua ex, che l’hanno portata a una morte violenta. Anche la vettura si trova ad Halle e sarà disponibile per gli investigatori italiani a partire da lunedì 27 novembre.
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Scatti d’ira e richieste ossessive, Turetta in carcere sta impazzendo
Filippo Turetta è rimasto in silenzio da quando è entrato in carcere. Agli inquirenti tedeschi non ha nominato Giulia e ha detto di non essere riuscito a togliersi la vita prima, e che ci riproverà. Poi ha rifiutato il cibo, ma poi sembra essersi calmato, sebbene siano stati riportati momenti di scatti d’ira. In quei momenti ha espresso più volte la necessità di uscire.
Filippo e quegli scatti d’ira nel racconto del suo amico
La narrazione a lungo sostenuta che parlava di un giovane tranquillo, timido e remissivo, ora si sta sfaldando sotto il peso di testimonianze che dicono il contrario: una di queste è quella di un compagno di sport di Filippo, che ha raccontato: “Venivano fuori sempre storie. – rivela a ‘Chi l’ha visto?’ l’amico di Filippo Turetta – se all’improvviso voleva sfogarsi con lei o con lui, ogni volta spaccava il materiale. Per esempio quel palo là l’ha spaccato lui l’altra volta, è un anno che va avanti così. Lui sfogava la sua rabbia con gli oggetti, per carità noi abbiamo sempre fatto denuncia contro terzi, basta, finiva là”. Lo stesso ragazzo però ha anche raccontato che il giovane non era sempre stato così ed era cambiato nel corso dell’ultimo anno.