La finanza aziendale o d’impresa è una branca della finanza che tratta delle specifiche decisioni di natura finanziaria che le società devono prendere. Si occupa anche degli strumenti e delle relative analisi e tecniche valutative usate per prendere tali decisioni.
È finalizzata dunque ad individuare il punto di equilibrio tra fonti disponibili in azienda ed impieghi su cui investire, con lo scopo basilare di raggiungere una gestione ottimale: efficiente (analisi costi/benefici) ed efficace (analisi input/output).
Nella scelta delle fonti di finanziamento risulta necessario considerare la leva finanziaria. Si procede analizzando la relazione tra la redditività del capitale investito (ROI) ed il costo dell’indebitamento: si individua così l’effetto, che può essere positivo, negativo o nullo che un maggiore indebitamento esercita sulla redditività del capitale proprio (ROE).
L’analisi finanziaria conduce all’analisi dei flussi finanziari tramite l’impiego di indici o quozienti; la classificazione più utilizzata per il conto economico è quella funzionale, mentre gli indici di bilancio più rilevanti, sono quelli di redditività, di liquidità e di struttura.
Il financial working capital o Capitale Circolante, è uno strumento di finanziamento aziendale, che rappresenta l’insieme delle risorse destinate al ciclo di trasformazione e vendita, in attesa di essere consumate o vendute. Si tratta di un indicatore utilizzato per verificare l’equilibrio finanziario dell’impresa nel breve termine.
Si distinguono varie tipologie di capitale circolante, che si differenziano per la composizione delle loro componenti. La più comune è il capitale circolante netto (CCN), che esprime la misura in cui l’impresa è in grado di far fronte agli impegni presi nel breve periodo. Dall’analisi del capitale circolante netto si può verificare se gli investimenti in capitale circolante (la cui durata si esaurisce nel breve termine) sono opportunamente coperti da fonti di finanziamento che hanno la stessa durata.
Se il capitale circolante è positivo, lo sarà anche la struttura finanziaria dell’azienda, se invece è negativo significa che il finanziamento di attività immobilizzate sta avvenendo con fonti a breve termine. Inoltre, più è basso il capitale circolante e minore sarà il fabbisogno finanziario e l’assorbimento della cassa; ciò significa che una riduzione del CCN costituisce una vera e propria fonte interna di finanziamento, consentendo l’impiego delle risorse liquide per altre attività.