Uno dei rami fondamentali su cui si basa l’Industria 4.0 così come le imprese innovativi è il fintech, in Italia conosciuto anche come tecnofinanza. Visto il costante progresso tecnologico, è un settore in continua evoluzione con una tendenza di crescita esponenziale. E’ proprio in questo ambito che Carlo Gualandri ha dato vita a Soldo, startup europea di tecnologia pensata per risolvere il problema del controllo e della gestione delle spese nelle imprese.
Carlo Gualandri: dalla prima era di internet al Fintech
“Virgilio, il bello di Internet”: con questo claim, alla fine degli anni Novanta, gli italiani iniziarono ad avvicinarsi all’utilizzo del web. Complice di questa rivoluzione fu Carlo Gualandri. Imprenditore del digitale, nel 1995 fondò insieme a Paolo Ainio e Marco Benatti Matrix S.p. a, società che nel 1996 diede vita, tra le altre cose, anche al portale Virgilio che, sino al 2013, fu tra i primi 15 domini consultati in Italia secondo Alexa.
Dalla prima era di Internet a Lottomatica. Nel 2003, infatti, Carlo Gualandri viene nominato Director of New Platforms di Lottomatica, occupandosi di definire le strategie di crescita del business online e lanciando la prima lotteria italiana online. Nel 2006 Gualandri prosegue la sua attività da imprenditore seriale fondando Gioco Digitale, azienda che in pochi anni è diventata il più grande operatore nel mercato italiano dei giochi online e che nel 2009 è stata acquistata da Bwin Interactive Entertainment AG. Nel 2012 Gualandri fonda Intent Ventures e, vista la crescita e il valore del settore fintech, nel 2015 crea Soldo.
Soldo: la gestione delle spese diventa smart nelle imprese 4.0
Basata a Londra, con uffici a Milano e Dublino, e un centro di ricerca e sviluppo a Roma, Soldo propone l’unico servizio in Europa capace di fornire alle aziende un conto spese corredato di carte prepagate Mastercard. Il vantaggio di questo strumento fintech è quello di gestire le spese in modo intelligente, garantendo autonomia finanziaria a dipendenti e consulenti, grazie a un intuitivo pannello di controllo su web e a un’app user friendly. Il servizio permette ai responsabili dei dipartimenti finanziari di controllare in tempo reale come ogni carta prepagata viene usata, offrendo la massima trasparenza con notifiche che avvisano degli acquisti effettuati con ogni singola card.
L’anno che si è appena concluso è stato fondamentale per lo sviluppo di Soldo. La startup ha ottenuto infatti un finanziamento Series A di 11 milioni di dollari da una cordata di Venture Capital tra i quali Accel: negli ultimi sei mesi del 2017, Soldo è riuscita così a triplicare il numero di dipendenti. Non solo: nel settembre del 2017, Soldo ha un accordo strategico con Zucchetti. Per la prima volta, una soluzione fintech viene integrata all’interno di un software gestionale, garantendo così a migliaia di imprese il controllo automatico delle transazioni per i costi di trasferta. La partnership prevede l’integrazione tra la suite ZTravel di Zucchetti e Soldo Business.
Il Fintech in Italia: sempre maggiore la richiesta di strumenti innovativi
L’Italia del 4.0 fa fatica a decollare tanto che, secondo uno studio indipendente condotto da Istituto Piepoli per Soldo, sono ancora molte le inefficienze nei processi di gestione delle spese, che potrebbero facilmente essere ottimizzati e semplificati grazie a tecnologie già disponibili. Condotta su un campione di 300 responsabili finanziari in PMI italiane e 100 dipendenti, la ricerca ha rivelato che, in media, i responsabili amministrativi impiegano oltre 2 ore ogni volta che devono fare un acquisto per la propria azienda e nel 10% dei casi il tempo speso può superare addirittura le 8 ore. Anche i dipendenti si dichiarano favorevoli all’utilizzo di soluzioni fintech, soprattutto per ridurre gli sprechi e il tempo (67%), migliorare la propria produttività (60%), ma anche per ridurre una fonte di stress (52%) e affrontare più volentieri le trasferte (51%).
“Osservando i risultati del sondaggio, risulta evidente che i processi di acquisto all’interno delle imprese debbano essere ripensati da zero, per evitare una gestione poco efficiente e possibili eccessi di spesa, rafforzando nel contempo il senso di fiducia e autonomia tra i dipendenti” – ha commentato quindi Carlo Gualandri.
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