Matteo Salvini la sera del 29 dicembre si trovava ad Albino, provincia di Bergamo, dove si stava tenendo la Berghem Frecc, la festa della Lega. Dal Palco il leader del Carroccio ha lanciato un ironico invito, aizzando la folla contro il Presidente della Repubblica Mattarella. “Si rompe il televisore”. Fra tutti i commenti, questo è quello che si sente in modo più chiaro. Il resto è un ululato di “Booh” e “Nooo” e gesti di varia natura. Per scatenare questa reazione sono bastate poche parole da parte di Salvini: “Mi raccomando la sera del 31 tutti ad ascoltare il discorso del capo dello Stato…”. Ed è così che per l’ennesima volta il leader della Lega si è dimostrato non all’altezza del ruolo istituzionale che ha rivestito e che ambisce a occupare ancora.
Offrire la possibilità al proprio pubblico di offendere, denigrare e attaccare il Capo dello Stato è una cosa vergognosa. Gli attacchi di Salvini a Mattarella non sono cosa nuova, il leader della Lega ha preso una pausa da questa cattiva abitudine solo durante il periodo in cui è stato al governo. Il prima e il dopo, invece, è incommentabile. E i suoi follower, ovviamente, non sono da meno: seguono il capo in tutto e per tutto, e così le pagine di Salvini e della Lega sono un proliferare di commenti e ingiurie contro la massima autorità dello Stato.
L’ultimo episodio risale a qualche settimana fa. “Presidente Mattarella, lei parlava di un governo di lunga durata, di grande respiro, con solidi principi e un programma comune, ma non le viene da ridere?”. Così Matteo Salvini nel corso di una diretta Facebook mentre commentava la scelta di Mattarella di ridare l’incarico a Conte per un bis. “Non era meglio chiamare al voto 60 milioni di italiani, non 60mila militanti del sì sulla piattaforma Rousseau? Poi è arrivata una telefonata da Berlino ‘si fa così’, da Parigi ‘si fa così’ e da Bruxelles ‘si fa così'”.
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Poco dopo, altro scontro. Anche quella volta non la prese benissimo, il presidente della Repubblica. Salvini aveva chiesto di essere ricevuto d’urgenza sul Colle per denunciare le insidie “mortali” del Fondo salva-Stati, e per convincere il presidente a non metterci sotto la firma. Mattarella, però, non si fece trascinare nello scontro politico e rispose a Salvini con un gelido ed eloquente silenzio.
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