Lunga intervista di Giuseppe Conte a Dimartedì. Il leader del M5S ribadisce la posizione del M5S contraria all’aumento delle spese militari. Ma ad attirare l’attenzione è il battibecco che si scatena con Giovanni Floris, quando il conduttore gli domanda in maniera insistente di chiarire quale sia il giudizio del Movimento sulla guerra in Ucraina.
“Putin è l’aggressore e gli ucraini sono gli aggrediti dal suo punto di vista?”, domanda in maniera provocatoria il conduttore al suo ospite. “Dottor Floris, credo di averlo ripetuto decine e decine di volte. Sui giornali e nelle tv”, replica piccato Conte. “Putin è atroce? È più atroce di un animale?”, lo provoca però il giornalista facendo riferimento al giudizio dato dal ministro degli Esteri Di Maio sul presidente russo. “Ma guardi non mi faccia domande… – Conte cerca di contenersi per non rispondere male – Certo che Putin è un autocrate che in questo momento ha realizzato un’aggressione miliare che dall’inizio abbiamo condannato in modo fermo, risoluto. Contrario a qualsiasi principio del diritto internazionale”.
“Per cui qual è l’ambiguità di questa posizione?”, domanda a sua volta Conte al suo intervistatore perdendo visibilmente la pazienza. “No, nessuna. È per togliere i dubbi. I giornali li sta leggendo anche lei”, replica Floris. “Zelensky è il premier di un Paese invaso. – precisa allora il leader del M5S – Stanno esercitando il diritto alla legittima difesa. Stanno difendendo le proprie terre, le famiglie, le abitazioni. Li aiutiamo per questo”, aggiunge riferito agli ucraini.
Intanto però Floris, con un sorriso beffardo, fa ampi gesti con il braccio per attirare la sua attenzione. Apparentemente disinteressato al contenuto di quest’ultima risposta. Una volta ottenuta l’attenzione di Conte, il conduttore di Dimartedì gli domanda cosa pensi “quando sente Biden che dice che Putin non può continuare a guidare la Russia”. “Mi viene in mente che in questo momento sarebbe raccomandabile utilizzare un linguaggio, compiere atti, dichiarazioni e iniziative che siano tutte finalizzate a una soluzione politica, per una de-escalation”, conclude l’ex premier.
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