Continua a far discutere il caso dei contabili della Lega. All’inchiesta della Procura di Milano, si è aggiunto altro tassello. L’Espresso ha scoperto infatti, che due ville dalle parti di Porto Rotondo sono state intestate a una società di Francesco Barachetti, l’idraulico della Bergamasca diventato milionario grazie ai bonifici del partito di Matteo Salvini. L’imprenditore titolare della Barachetti Service s.r.l., è indagato nell’inchiesta sulla Lombardia Film Commission che ha portato ieri agli arresti domiciliari i tre commercialisti vicini alla Lega Arturo Maria Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni insieme a Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri. Le carte chiamano in causa anche l’imprenditore Marzio Carrara, legato ai primi tre da molteplici rapporti d’affari e personali. Carrara non è indagato, ma le informative della Guarda di Finanza e i rapporti dell’antiriciclaggio della Banca d’Italia segnalano numerose operazioni definite anomale o sospette che transitano sui conti correnti delle sue aziende
Ex consigliere del comune di Casnigo nel Bergamasco, 43 anni, Barachetti è titolare di una società (Barachetti Service srl) che si occupa di impiantistica elettrica e idraulica, lattonerie, cartongessi e ristrutturazioni edili: ne possiede il 95 per cento, il resto è in capo alla moglie, la russa Tatiana Andreeva. È accusato di peculato e gli inquirenti lo definiscono “personaggio legato a Di Rubba e Manzoni”, due dei commercialisti indagati, e “più in generale al mondo della Lega”. Nei giorni scorsi, da quanto si è saputo, l’azienda dell’imprenditore è stata perquisita dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano nell’indagine dell’aggiunto Fusco e del pm Civardi. La Barachetti avrebbe incassato circa 260mila euro nell’affare sull’immobile per attività di ristrutturazione.Negli anni scorsi Barachetti ha investito alla grande in immobili. Oltre alle ville in Sardegna, ha comprato un’intera palazzina nel centro storico di Casnigo, messa in vendita dal Comune e ora la sta ristrutturando. Nella vicina Gazzaniga, invece, si è messo in affari con la parrocchia e con la locale casa di riposo che gli hanno venduto un paio di appartamenti. Tra il 2013 e il 2018 il fatturato della Barachetti service è passato da 616 mila a 4,1 milioni di euro. E nelle informative della Guardia di Finanza agli atti dell’inchiesta di Milano si legge che nell’arco di un triennio, dal 2016 alla fine del 2018, dalla galassia leghista sono usciti quasi 2 milioni di bonifici verso i conti bancari della società di Barachetti.
Il nome di Barachetti era già emerso un anno fa, quando, come ha raccontato Repubblica, la sua attività è finita in un report consegnato alle procure di Genova e Milano dagli investigatori antiriciclaggio della Banca d’Italia. “La società – si legge infatti nel report, citato in un’inchiesta dell’Espresso di qualche mese fa – risulta essere controparte di numerose transazioni finanziarie con il partito della Lega Nord e altri soggetti collegati, nonché con lo Studio Dea”.
Ti potrebbe interessare anche: La Lega in Campania era davvero al 3,3%: e il sondaggista ora minaccia querele al Carroccio