La procura di Milano ha fatto sapere che sta valutando le posizioni di Gianluca Meranda e Francesco Vannucci, che avrebbero partecipato con Gianluca Savoini all’ormai famigerato incontro con gli uomini russi all’hotel Metropoli di Mosca a ottobre. Gli uomini della guardia di finanza sono entrati nella casa di Vannucci a Suvereto, in provincia di Livorno. In particolare, quattro investigatori sono arrivati suonando all’abitazione e chiedendo di poter parlare con l’ex bancario.
Stanno quindi proseguendo gli accertamenti dei pm anche su queste due figure e si potrebbe arrivare, come nel caso di Savoini, all’iscrizione nel registro degli indagati per corruzione internazionale, nel caso in cui la loro presenza e il loro ruolo nella trattativa sui presunti fondi russi alla Lega vengano confermati. Vannucci ha dichiarato al momento di non voler rilasciare dichiarazioni alla stampa.
Lo stesso Vannucci aveva contattato l’Ansa dicendo di essere presente al colloquio avvenuto a Mosca, spiegando di essere lì “in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l’avvocato Gianluca Meranda. Lo scopo dell’incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti di affari”.
Meranda, invece, aveva raccontato di alcuni incontri precedenti con Savoini anche in Italia: “Durante il nostro incontro a Mosca, dove si è trattato di una normale operazione professionale, non era presente Matteo Salvini ed escluderei che lui sapesse qualcosa di questo incontro”.
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