Un caso che continua ad allargarsi, quello del cosiddetto “affaire camici” nella Regione Lombardia. Esploso dopo le rivelazione di un servizio preparato da Report e che si chiede come mai un mega-ordine per la fornitura di materiale sanitario sia stato affidato a una ditta (la Dama spa) riconducibile alla moglie del governatore Attilio Fontana, con quest’ultimo subito sul piede di guerra contro la popolare trasmissione Rai. Appunto da querelare il Fatto Quotidiano, che aveva diffuso le anticipazioni del video, e non solo.
Fontana ha infatti anche intimato alla Rai di non trasmettere la trasmissione di inchiesta, in onda l’8 giugno su Rai Tre. Lo scontro riguarda le modalità con le quali sarebbe avvenuta l’operazione: secondo Report, si sarebbe trattato di un affidamento diretto senza gara pubblica per mezzo milione di euro, mentre il governatore lombardo parla di una donazione.Proprio in queste ore, il giornalista
Sigfrido Ranucci, volto storico della trasmissione, ha risposto allo stesso Fontana con un post su Facebook che ha fatto subito incetta di like e condivisioni: “Non vedo proprio perché non dovremmo andare in onda. In fondo raccontiamo un bel gesto. Senza di noi e senza il Fatto Quotidiano nessuno avrebbe infatti saputo che l’azienda del cognato del presidente della Lombardia ha donato ai suoi cittadini materiale sanitario”.“Dal momento che Fontana dice di essere all’oscuro possiamo dire che tutto sia avvenuto a sua insaputa, sia in Regione che in casa. Insomma credo debba ringraziarci. Se non ce ne fossimo occupati noi avrebbe continuato a non sapere nulla” ha concluso Ranucci, con buona dose di ironia. Fontana, da par suo, in un’intervista al Giornale si è detto “stanco di doversi difendere dalle menzogne”, specificando come la moglie abbia nell’azienda in questione “una piccola quota e nessun potere decisionale”.