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Fontana: “Rifarei tutto. Su Rsa e zone rosse non ho sbagliato: coscienza a posto”

Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana è fiero del suo operato e dice che “rifarebbe tutto”. Non solo, sostiene anche che i suoi avversari politici avrebbero sfruttato l’emergenza per attaccare la Lombardia. Ma Fonstana continua sostanzialmente a raccontare balle sull’emergenza Coronavirus, e lo fa anche dalle colonne del Corriere in un’intervista in cui ha sostenuto quanto detto in apertura ma anche altre “chicche” non di poco conto. Fontana dice due cose palesemente false: quanto accaduto con le RSA e con le zone rosse. “Mi hanno accusato di tutto: le zone rosse, le Rsa… Ma io sono in pace con la mia coscienza. Anche perché, per dirla chiara sulle Rsa la Regione non ha competenza, se non di controllo. E non c’è stata alcuna pressione, solo una lettera per chiedere di ospitare pazienti ma solo nel caso di disponibilità di spazi separati e personale dedicato. E sa quante strutture hanno risposto? 15 su oltre 700. E tra queste non c’è il Pat di Milano”.

Dunque, precisiamo: sulle RSA – come precisa nextquotidiano – la Regione Lombardia non ha fatto una lettera, ma una delibera – la numero XI/2906, 8 marzo 2020 – che chiedeva alle Ats, le aziende territoriali della sanità, di individuare nelle case di riposo dedicate agli anziani strutture autonome per assistere pazienti COVID-19 a bassa intensità. La differenza dovrebbe essere chiara al governatore della Lombardia. Non si capisce poi la risposta sul Trivulzio alla luce del fatto che il PAT venne successivamente usato come centro di smistamento per i pazienti. O almeno questo hanno scritto gli ispettori dell’ISS nella loro relazione: mentono?

Sulle zone rosse: l’assessore Gallera, al contrario del presidente, ha ammesso in televisione che le leggi dicono che la Regione Lombardia poteva istituire la zona rossa in base all’articolo 32 della legge 883/1978, che stabilisce al comma 1 la possibilità per il ministero della Sanità di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente in materia di igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria; al comma 3 si stabilisce che il presidente della Giunta Regionale o il sidnaco hanno le stesse facoltà. Scrive nextquotidiano: “Ora, a parte che le indagini della magistratura spiegheranno se c’è stato qualcosa di illegale in tutto ciò, non si capisce perché Fontana continui a mentire minimizzando il ruolo della Regione”.

Fontana dunque rifarebbe tutte le scelte che ha dovuto fare, e adesso è ora di ripartire e va organizzata una nuova vita, modificando molti comportamenti. Nell’intervista al Corriere della Sera, il governatore lombardo Attilio Fontana riflette così: “Qualcosa mi sarà sfuggito sicuramente, ma francamente non le cose che adesso mi vengono contestate. In questo frangente non ho mai pensato alla politica mentre prendevo decisioni sulla salute dei cittadini. Forse lo hanno fatto altri. Ho ascoltato i tecnici, l’Unità di crisi, gli infettivologi e ho trascurato tutto il resto. Certo, potevo coinvolgere le opposizioni, ma in quei giorni ho trascurato persino qualche assessore pur di non fermare il processo decisionale”.

 

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