La piattaforma di consegne a domicilio Foodora, ha pianificato di chiudere le attività in Italia Francia, l’Olanda e l’Australia. L’annuncio è arrivato da un comunicato ufficiale della società tedesca Delivery Hero che possiede il marchio. L’obiettivo è quello di puntare su mercati in maggiore crescita in un settore, quello del food delivery, che in paesi come l’Italia si scontra con necessità normative complicate ma soprattutto con un mercato ancora limitato, appena il 3% secondo una ricerca McKinsey, e con una diffusa concorrenza. La multinazionale tedesca del food delivery ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi in aumento del 60%, ma non tutti i mercati hanno dato profitti. Per questo è scattato il taglio degli investimenti in Italia, Francia, Olanda e Australia. I tempi e i modi non sono ancora stati decisi nel dettaglio. E, per quanto si apprende finora, le misure sull’inquadramento dei fattorini allo studio da parte del governo non sono la discriminante. La questione è un’altra: profitti. L’Italia rende poco. Perciò Foodora farà le valigie.
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La decisione di Foodora
Foodora lascia l’Italia (ma anche l’Australia, l’Olanda e la Francia) per puntare su mercati in maggiore crescita che garantiscono migliori condizioni di sviluppo. La società, che ha sede a Berlino, si concentrerà maggiormente sul mercato tedesco, dove aumenterà gli investimenti per battere il rivale olandese takeaway.com. Nel complesso Delivery Hero sta crescendo. Nei primi sei mesi dell’anno gli ordini globali sono cresciuti del 46% rispetto allo stesso periodo del 2017, arrivando a quota 184 milioni. I ricavi si attestano a 357 milioni di euro (+60%). E nella seconda metà dell’anno la capogruppo di Foodora ha messo nero su bianco investimenti per 80 milioni. L’obiettivo è quello di guadagnare terreno nei mercati che rendono e aumentare il raggio delle consegne di cibo a domicilio. “La strategia di Delivery Hero – scrive in Emanuel Pallua, il co-fondatore di Foodora – è quella di operare in modo economicamente efficiente, con focus su crescita e posizione di leadership in tutti i mercati in cui opera. In Italia questo obiettivo è ora difficile da raggiungere con investimenti ragionevoli”.
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“Per quanto riguarda l’Italia”, aggiunge Pallua, “siamo consapevoli dei risultati raggiunti finora per cui stiamo valutando possibili acquirenti. Questo annuncio non ha conseguenze sul servizio e sulle modalità con cui operiamo. La nostra piattaforma, il servizio dei ristoranti e i riders sono operativi come sempre. La nostra principale priorità è assicurare un futuro di successo anche con una nuova proprietà”. Invece in Australia la piattaforma via app per le consegne di cibo a domicilio, abbandona il mercato per una carenza di crescita. L’attività sarà interrotta il 20 agosto. Troppa la concorrenza dei principali avversari: Uber Eats, Menulog e Deliveroo. La società spinge a concentrarsi nelle aree dove sono più forti piuttosto che cercare un’espansione globale.
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