Anche quest’anno è arrivata su Forbes la classifica 30 Under 30 Europe, ovvero la classifica dei 30 giovani europei sotto i 30 anni che si sono distinti nei propri ambiti professionali. Tra questi, quest’anno c’è anche Lorenzo Ferrario, 28enne residente a Monza che attualmente ricopre la carica di CTO nella startup italiana D-Orbit.
Lorenzo Ferrario di D-Orbit tra i Forbes 30 Under 30 Europe
Da Davide Dattoli a Salvatore Aranzulla sino a Frank Matano o Daniele Ratti: sono tanti i nomi celebri del mondo dell’innovazione (e non solo) che sono apparsi quest’anno nei best 100 Under 30 di Forbes. Il celebre magazine, però, dedica una classifica a parte ai 30 giovani europei che stanno contribuendo allo sviluppo del pianeta in diversi settori, tra cui anche Manufactoring&Industry. Tra questi spicca il nome di Lorenzo Ferrario, CTO di D-Orbit.
“A dicembre Forbes mi ha contattato per riferirmi di essere tra le nomination, ma non mi aspettavo che il riconoscimento si concretizzasse. È stato del tutto inaspettato” – ha detto Ferrario a Merateonline.it a poche ore dall’ufficializzazione del riconoscimento. “Mi fa piacere che molte persone che non vedo da molto tempo mi abbiano scritto per congratularsi con me. Continuo a ringraziarle per il sostegno” – conclude Ferrario che, secondo Forbes, si è distinto nel suo lavoro. Nel ruolo di CTO della startup italiana D-Orbit, Ferrario si occupa di gestire gli aspetti tecnici e guidare la ricerca e lo sviluppo.
Congratulations to @LorenzoFerrario, our CTO, who has just been listed among the exceptional innovators part Forbes’ annual “encyclopedia of creative disruption”. Congratulations! We are proud of you!
??? Read the full article here: https://t.co/lxfQkJHTut— D-Orbit (@D_Orbit) 24 gennaio 2018
D-Orbit: gli innovatori italiani pensano al futuro dell’esplorazione spaziale
Ma cos’è e di cosa si occupa D-Orbit? Nata nel 2011 da un’intuizione di Luca Rossettini, ora CEO dell’azienda, D-Orbit è oggi considerata tra le 100 startup più promettenti al mondo, grazie al suo innovativo sistema di decommissioning. Questo dispositivo permette di rimuovere i satelliti dallo spazio alla fine del loro ciclo di vita e ricondurli a terra, garantendo così una significativa riduzione dei costi per gli operatori satellitari, un aumento della redditività dei loro satelliti e una maggiore fruibilità dei servizi satellitari in tutto il mondo.
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Tanti i riconoscimenti ottenuti da D-Orbit, da importanti finanziamenti a prestigiosi premi. Ultimo in linea di tempo è lo Space Exploration Masters, lanciato dall’ESA – Agenzia Spaziale Europea per applicazioni, prodotti e servizi innovativi nel campo dell’esplorazione spaziale e suddiviso in due categorie: Technology Transfer Success e New Business Innovation Category. D-Orbit, in particolare, ha vinto, con il progetto FENIX, il premio nell’ambito della categoria “The Best Business Innovation Idea related to Space Exploration”. Il premio garantisce a D-Orbit l’opportunità di lanciare un prototipo di FENIX in orbita per eseguire una convalida del prodotto: quest’ultima avverrà grazie all’iniziativa “Ice Cubes”, un servizio che permette di eseguire ricerca in microgravità sulla Stazione Spaziale Internazionale all’interno del laboratorio europeo Columbus.
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