Forza Italia gonfia il petto. Dopo una tornata elettorale che ha visto il centrodestra sconfitto quasi ovunque, il partito di Silvio Berlusconi ha scaricato principalmente sul duo sovranista Meloni-Salvini la responsabilità della batosta, sottolineando piuttosto il ruolo “centrale” svolto all’interno della coalizione. Con un documento di dieci pagine che da diversi giorni gira già tra i tavoli di big e deputati, e che non manca di assestare qualche bel colpo agli alleati o presunti tali.
Come rivelato da Repubblica, nella nota interna emerge infatti una netta presa di distanze dei ministri azzurri da Salvini e dal suo strappo sulla delega fiscale. Lega e Forza Italia sembrano, insomma, più lontane che mai, con l’ipotesi di una federazione del centrodestra avanzata nei mesi scorsi dal Carroccio ormai impraticabile e, anzi, il sospetto crescente che Berlusconi stia ragionando sulla nascita di una piattaforma centrista.
L’analisi di Forza Italia sulle elezioni parte dalla bocciatura netta del civismo scelto come compromesso da Salvini e Meloni per le grandi città. Si segnala che “fra le candidature del centrodestra ai ruoli apicali solo due erano esplicitamente riconducibili a Forza Italia, Occhiuto in Calabria e Di Piazza a Trieste”. E si arriva alle conclusioni: “Vincono candidati non improvvisati, perché entrambi hanno una lunga storia politica alle spalle. E vincono candidati con un profilo centrista come quelli che solo Forza Italia sa esprimere”.
Parole che sanno di stroncatura per la figura di Bernarndo a Milano, ma anche per Michetti, pure ancora in corsa a Roma: “Il centrodestra non riesce a vincere nelle grandi città, dove l’elettorato è più informato e più aperto all’Europa e al mondo… A differenza del passato non abbiamo neanche provato a competere per conquistare questo elettorato urbano: a Milano in passato ci eravamo riusciti con Albertini e Moratti e ci eravamo andati vicini con Parisi”.
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