Nel giorno della fine del governo di Mario Draghi, all’interno delle diverse forze politiche si verificano addii, litigi e vendette. Come nel caso di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi che rischia di implodere dopo le decisione del Cavaliere, presa insieme al leghista Matteo Salvini, di staccare la spina a Draghi. Il ministro per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, abbandona immediatamente il partito azzurro. E altri parlamentari potrebbero presto seguirla. La stessa Gelmini è protagonista di una rissa sfiorata in Senato con la collega Licia Ronzulli.
“State facendo cadere il governo per seguire la linea della Ronzulli”. Così, secondo Dagospia, avrebbe urlato Maria Stella Gelmini rivolgendosi alla fedelissima berlusconiana quando ha capito che il suo partito non avrebbe votato la fiducia a Draghi. “Prenditi uno Xanax, la linea da noi la dà solo Berlusconi”, sarebbe stata la replica a muso duro della collega senatrice. Risposta che avrebbe definitivamente fatto perdere la pazienza al ministro.
“Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito. – afferma infatti in una nota la Gelmini – Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini”. Un addio comunque annunciato da mesi, quello della storica esponente di Forza Italia. Il problema è che, dopo di lei, potrebbero verificarsi altre defezioni.
Il primo a sbattere la porta è un altro senatore forzista, Andrea Cangini. “La demagogia si è mangiata la politica non solo a causa della velleità del M5S, del Pd che pone questioni identitarie, dell’approccio alla politica di Matteo Salvini. – dice Cangini a Palazzo madama durante la sua dichiarazione di voto – Non parlo di FI per questione di stile. Dopo aver votato la fiducia per 55 volte al governo Draghi e sentito quello che ha detto oggi non v’è un fatto politico che cambi il mio voto. Voterò la fiducia”.
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