Se non è proprio un addio, diciamo che manca davvero poco allo strappo definitivo. Dalla convention organizzata a Milano da Maria Stella Gelmini emergono posizioni contrastanti all’interno di Forza Italia su quale debba essere il rapporto con l’alleato storico, cioè la Lega. Ma il problema, ora, non è tanto la Lega, bensì il suo leader, Matteo Salvini. L’ex ministro dell’istruzione dal palco parla chiaro: “Salvini non è il mio leader. Non è il leader del centrodestra”. Insomma, lei continua a marcare le distanze, ma qualcuno prova a gettare acqua sul fuoco. Ci pensa allora Tajani a temporeggiare, facendo capire che non siamo ancora arrivati al momento del divorzio.
“Mi auguro che i nostri alleati rinsaviscano. Noi non vogliamo rompere, ma l’alternativa alla politica assistenzialista e statalista sia una politica di centrodestra”. Le due anime di Forza Italia a confronto, quindi, ci dicono una sola cosa: questa è l’ultima chiamata per la Lega e per un ricompattamento del centrodestra.
Tutti i presenti sono però concordi su un fatto: la manovra così com’è è il male assoluto. Maria Stella Gelmini ne approfitta per ricordare come sia diverso l’atteggiamento che ha ora Salvini nei confronti di Forza Italia rispetto a quello che a suo tempo aveva Berluconi quando era forte del 30%: “Lui aveva rispetto e generosità per gli alleati”. Un’ulteriore analisi viene da Michela Vittoria Brambilla, la quale appare molto scettica sulla tenuta del governo: “Il patto tra Lega e Movimento 5 Stelle è molto più debole di quel che sembra, non possono continuare a sfuggire al confronto con la realtà”.
Resta comunque il fatto che Forza Italia sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia. Dalla convention però emergono segnali di ripresa e di fiducia: tutti in coro dicono che il 10% non è un punteggio di cui andare fieri, certo, ma è la base da cui dover ripartire.
Uno dei principali ammonimenti arriva a quelli che “si stanno guardando intorno”. Nella base sanno perfettamente che molti parlamentari stanno già emigrando verso chi ora tira il carro, cioè Salvini. Tra questi c’è sicuramente Giovanni Toti, presidente della Liguria che da sempre professa la linea pro Salvini. Toti sta dando vita a un nuovo soggetto politico, ma deve ancora prendere una decisione sul simbolo.
Non sa se presentare un proprio simbolo elettorale in un occhiello affiancato a quello di Fratelli d’Italia, oppure presentare un simbolo tutto nuovo insieme a Giorgia Meloni. Quale che sia la decisione, appare chiaro che lui stia remando verso Salvini. Questo, però, è per Forza Italia il male assoluto: i più non vogliono cedere all’idea di essere inglobati dalla Lega e consegnare a Salvini la leadership totale.
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