Ancora guai legali per le formazioni di estrema destra. Nove militanti di Forza Nuova sono infatti stati rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sui così detti ‘Banglatour’, che ha scoperchiato cosa accadeva all’interno del movimento e in particolare del gruppo che si riuniva nella sede di via Amulio nel quartiere Appio Latino. Uno degli imputati è accusato di aver costretto una “camerata” a un rapporto sessuale orale e per questo sarà giudicato con l’accusa di violenza sessuale.
Proprio per quell’episodio, invece di rivolgersi alla giustizia, i leader del gruppo avevano deciso di regolare i conti a modo loro: il giovane era stato trascinato in un casolare su via Tiberina e prima sottoposto a un processo sommario, poi picchiato dai leader del gruppo Alessio Costantini e Giovanni Maria Camillacci. Come “pena finale”, gli erano stati sparati dei colpi di pistola vicino all’orecchio.
Un modus operandi che, a quanto pare, non era nuovo nel gruppo. Altri cinque militanti di Forza Nuova – oltre ai già citati Camillacci e Costantini – saranno inoltre processati per l’aggressione a un militante dell’organizzazione rivale nel mondo dell’estrema destra, Casa Pound. Alessandro Catani, questo il nome dell’aggredito, era stato vittima di un agguato vicino un locale di Ponte Milvio, colpito con calci, pugni e manganellate.
Un nono militante è infine accusato di aver propagandato, tramite Facebook, contenuti negazionisti e razzisti. Continuano intanto le indagini per le presunte aggressioni a danno di alcuni cittadini bengalesi, delle quali si era parlato nei giorni scorsi ma per le quali non sembrano esserci al momento riscontri.
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