Nell’era del sondaggio perenne, non poteva mancarne uno che ci aiutasse a capire chi è tra i ministri del nuovo governo giallorosso il più apprezzato. Il responso del monitoraggio “Minister monitor”, realizzato su un campione di 1000 persone in tutte le Regioni italiane da Euromedia Research, in collaborazione con Klaus Davi, ha restituito dati interessanti. Come sempre, qualcuno può essere più felice di un altro… E a stappare la bottiglia dello spumante per festeggiare, per ora è il ministro Pd dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini.
C’è lui, infatti, in testa alla classifica, tra i ministri con un elevato indice di fiducia, Franceschini ottiene il 38,2%. A seguire Sergio Costa, ministro dell’Ambiente in quota Movimento Cinque Stelle che si ferma al 33,1% guadagnando 3,6 punti rispetto alla precedente rilevazione.
Sul gradino più basso del podio, troviamo la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, a quota 32,8%. E questo è un altro dato importante. Perché sostituire Matteo Salvini (che al momento con la Lega resta ancora il primo partito in Italia attestandosi sopra il 30%) non era impresa facile. Lei è entrata in sordina, ha azzerato i social e una campagna comunicativa martellante. Ha fatto, a tutti gli effetti, il contrario rispetto al suo predecessore.
E finora questa strategia sembra pagare. Fuori dal podio, invece, troviamo tutti gli altri. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al 29,3% si prende la quarta posizione. Poco sotto di lui un’altra figura importante per questo governo: la ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, al 29% del gradimento.
Tutti avranno notato, a questo punto, che fuori dalla top five resta il nome più ingombrante di tutti: quello del leder politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Non entrano nella top ten, invece, la ministra alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, il ministro per gli Affari regionali e autonomie Francesco Boccia e il ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, con 20,3 punti di fiducia.
“Travolti dalle urgenze dell’agenda istituzionale, forse alcuni ministri hanno un po’ trascurato una comunicazione mainstream – dichiara il giornalista e massmediologo Klaus Davi – cosa che invece andava fatta per spiegare agli italiani la ratio di questa nuova alleanza, che ha anche delle ottime ragioni ma sono state spiegate male o sovrastate da risse”. Insomma, al prossimo consiglio dei ministri sarà Franceschini a offrire da bere a tutti.
Ti potrebbe interessare anche: Ultimi sondaggi: la Lega cala ancora. Il Pd e il M5S sotto il 20%. Male Renzi