Francesco Schettino potrebbe uscire presto dal carcere. L’ex capitano della Costa Concordia sta scontando a Rebibbia una condanna a 16 anni di reclusione perché riconosciuto colpevole di aver provocato il naufragio della nave da crociera all’Isola del Giglio nel 2012, causando la morte di 32 persone. Ora però potrebbe essere rilasciato per “dare il proprio contributo alle istituzioni”. Il suo compito, da quanto si apprende, sarà quello di digitalizzare le carte di alcuni dei più importanti processi della storia italiana.
Sono passati dunque dieci anni dalla tragedia del naufragio della Costa Concordia. Ma il suo principale responsabile, Francesco Schettino, potrebbe lasciare a breve il carcere romano di Rebibbia dove è recluso e dove già da qualche anno viene impiegato in lavori socialmente utili. La richiesta di scarcerazione è stata avanzata proprio dalla direzione del penitenziario. Schettino ora dovrà digitalizzare gli atti dei vari processi per la strage di Ustica, conservati nella Discoteca di Stato.
Francesco Schettino ad oggi è arrivato a scontare quasi metà della pena a cui è stato condannato. Per questo motivo ha maturato il diritto di accedere a misure alternative. Il nuovo incarico a cui è stato destinato avrebbe dovuto prendere il via già da qualche giorno. Ma poi alcuni intoppi burocratici hanno rallentato l’iter.
Quello di digitalizzare e scansionare le carte processuali è un compito che viene solitamente affidato ai detenuti ritenuti meritevoli e capaci. Supervisionati però sempre da archivisti esperti. Una volta completato questo lavoro, il passaggio successivo è quello di inserire i documenti digitalizzati nella banca dati dell’Archivio di Stato di Roma. Francesco Schettino è stato ritenuto idoneo a questa occupazione perché, già da qualche anno, frequenta corsi universitari di giornalismo e giurisprudenza. Ora però tutti si chiedono se l’ex comandante della Concordia sarà in grado di svolgere il suo compito, oppure ‘abbandonerà di nuovo la nave’.
Potrebbe interessarti anche: Costa Concordia, la Corte europea respinge il ricorso di Schettino