I marchi italiani del franchising conquistano l’estero ed in particolar modo le ricche economie del Nord Europa e del Nord America. E mentre guardano con interesse ai mercati occidentali, finiscono col catturare anche l’attenzione di paesi emergenti del calibro di Turchia, India, Iran, Mongolia, Russia e area del Golfo, spingendosi senza tante remore fino all’altro emisfero terrestre alla volta di Giappone, Corea del Sud e Australia.
‹‹Con più di 460 nuove aperture all’estero nel corso di quest’anno, si rafforza la tendenza di crescita che quest’anno dovrebbe toccare il 35%, il migliore risultato mai raggiunto nel corso degli ultimi anni››, spiega Mario Resca, presidente di Confimprese. ‹‹E’ un modo diverso per far conoscere ed esportare in tutto il mondo la qualità del made in Italy, dove i settori più trainanti sono quelli dell’abbigliamento e del cibo››.
A guidare l’espansione del franchising all’estero c’è Natuzzi, il quale ha in programma l’inaugurazione di 45 negozi e di ben 150 shop-in-shop sparsi tra Brasile, Cina, Francia, Giordania e Regno Unito. Per Original Marines, invece, è il Medio Oriente il mercato più promettente. ‹‹Nel 2015 i negozi dell’area hanno totalizzato 13.1 milioni di ricavi e ora apriremo altri dieci punti vendita con Lifco, la società che li gestisce››, fa sapere Antonio Di Vincenzo, vice presidente di Imap Export che è in possesso del marchio.
In India vanno per la maggiore Nau! (comparto ottico), Natuzzi (arredamento) e Kiko per il make up (quest’ultimo ha anche in programma l’apertura di nuovi punti in franchising in Russia, Brasile ed Emirati Arabi).
Viviana Bottalico