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Francia e Germania chiudono le porte alla Turchia: “Basta armi a Erdogan”

L’Italia potrebbe presto allinearsi ad altri Paesi europei che hanno già fatto un passo indietro nei confronti di Erdogan. “Al consiglio Ue dei ministri degli Esteri, come governo, chiederemo che tutta l’Ue blocchi la vendita di armi alla Turchia” ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dal palco di Italia 5 Stelle a Napoli. “Basta armi alla Turchia lo diciamo a tutta Europa” ha poi ribadito, replicando a un gruppo di manifestanti che aveva fatto irruzione nell’Arena Flegrea chiedendo di prendere le distanze dal governo turco.

“Questi ragazzi chiedono lo stop alle  armi alla Turchia: hanno ragione, lo diciamo anche noi” ha detto Di Maio di fronte al blitz, organizzato dai centri sociali all’Arena Flegrea di Napoli per chiedere lo stop della vendita di armi alla Turchia. “Avete visto la Turchia cosa sta facendo, un’azione unilaterale nei confronti della Siria. Lunedì come ministro degli Esteri ho il primo Consiglio dei ministri degli Affari esteri e chiederemo che tutta l’Unione europea blocchi la vendita delle armi alla Turchia”. La Germania, la Francia e l’Olanda hanno già deciso lo stop delle forniture militari ad Ankara, che 4 giorni fa ha lanciato un’offensiva contro i curdi nel Nord della Siria. L’attacco ha provocato centinaia di morti e l’esodo di migliaia di civili in fuga dai bombardamenti turchi. “Un ricatto del genere non possiamo accettarlo e non può essere accettato da nessuno. Come all’interno del governo parliamo con una voce sola, così l’Europa parlerà con una voce sola” aveva già chiarito il premier Giuseppe Conte in merito alla minaccia del leader turco Recep Tayyip Erdogan rivolta all’Ue di far arrivare in Europa milioni di profughi siriani. “Ho detto chiaramente alla Turchia che se non manterranno gli impegni, inclusa la tutela delle minoranze religiose, imporremo sanzioni molti dure” aveva sottolineato nelle scorse ore il presidente americano Donald Trump, sottolineando che le truppe Usa non possono restare in Siria per altri 15 anni “controllando il confine con la Turchia quando non riusciamo a controllare il nostro”. 

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