Svastiche blu e gialle e altri simboli antisemiti. Un fatto gravissimo. Così sono state profanate circa 80 lapidi di un cimitero ebraico francese, con questi orrori “disegnati” con le bombolette spray È accaduto a Quatzenheim, un villaggio di 800 abitanti situato a circa 20 km a ovest di Strasburgo. L’atto vandalico è stato reso pubblico da Sylvain Waserman, vicepresidente dell’Assemblea nazionale francese e deputato eletto con la Republique En Marche nel Bas-Rhin.
Nello stesso giorno in diverse città del Paese erano in programma marce proprio per dire “basta” all’antisemitismo. “Agiremo, adotteremo leggi e puniremo”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, subito andato in Alsazia per parlare e tranquillizzare gli abitanti.
Presente anche il ministro dell’Interno Christophe Castaner, che ha denunciato come “l’odio si stia diffondendo nel Paese”. Immediata la condanna anche del ministro dell’immigrazione israeliano, Yoav Gallant, che ha chiesto agli ebrei di rientrare “a casa”. “Condanno fermamente l’antisemitismo in Francia e faccio appello agli ebrei: rientrate a casa, immigrate in Israele”, ha scritto su Twitter. “La profanazione delle tombe nel cimitero ebraico in Francia – ha aggiunto – ricorda i giorni bui della storia del popolo ebraico”.
Un appello analogo era già stato fatto dal premier Benjamin Netanyahu, dopo gli attentati del gennaio 2015 a Parigi. La risposta dei francesi si è vista martedì 19 febbraio, quando in migliaia si sono radunati in place de la République per manifestare contro l’antisemitismo. Tra la folla, in mezzo a cartelli con scritte come “Basta” o “No a banalizzare l’odio”, anche il premier Èdouard Philippe e altri ministri.
L’ultimo episodio antisemita è successo solo pochi giorni fa, durante il quattordicesimo sabato di protesta dei gilet gialli. Alcuni manifestanti in corteo hanno urlato insulti razzisti contro Alain Finkielkraut, noto filosofo e accademico figlio di genitori sopravvissuti ad Auschwitz, come “sporco sionista”, “la Francia è dei francesi”, “Palestina” e “il popolo ti punirà”. Il fenomeno ha subito picchi inquietanti nel Paese, dove gli episodi di antisemitismo sono cresciuti del 75% nel solo 2018.
I dati sono stati diffusi dal ministro dell’Interno Cristophe Castaner, all’indomani delle urla contro Finkielkraut. In particolare sono stati verificati 311 casi nel 2017 e 541 nel 2018. Il problema è certamente europeo, spinto dall’onda di certo populismo, e si fa sentire anche in Italia, dove l’incitamento all’odio e al disprezzo del diverso non fanno altro che fagocitare una forza che deve essere condannata e fermata sul nascere. Ma con questo governo…
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