In Vaticano è scoppiata una vera bomba. Lo scontro tra parte della Chiesa italiana e papa Francesco è ormai aperto e di dominio pubblico. Da mesi il fronte anti-Bergoglio preme sul Pontefice, sempre più, quasi con l’intenzione di metterlo all’angolo. I cardinali italiani accusano il papa di voler depotenziare la spinta italiana all’interno del collegio cardinalizio. Ma c’è altro, molto altro. Non è solo scontro di potere. Il primo fronte anti-Bergoglio – come ricostruisce Paolo Rodali su Repubblica, facendo una mappa di chi è contro il papa – è scoppiato nella vecchia dirigenza dell’Istituto Giovanni Paolo II su matrimonio e famiglia: qui si è insinuato che il magistero di Francesco tradisca quello di Giovanni Paolo II.
Molti presuli italiani scontenti del papato non escono pubblicamente allo scoperto. Ma lavorano dietro le quinte. “Così – scrive Rodali – mandano avanti gli emeriti, vescovi ormai in pensione che non hanno più nulla da perdere. Fra questi, l’ex nunzio a Washington Carlo Maria Viganò, che non ha esitato, nell’estate del 2018, mentre Francesco si trovava in una Irlanda ancora scossa dagli scandali della pedofilia, a chiedere le dimissioni del Papa per presunte coperture”. E poi ieri un’altra stoccata, stavolta di un altro big del clero, Camillo Ruini, ex presidente della Cei.
In un’intervista al Corriere, ha detto che “non sarebbe bene che la Chiesa italiana fosse sottorappmsentata. Poi la stoccata: “Criticare il Papa non significa essere contro dl lui”. Ruini è il “grande vecchio” a cui un certo mondo continua a riferirsi. E dentro la Cei alcuni fanno sapere che secondo loro “con Francesco al soglio di Pietro la Chiesa italiana è finita”. Molto del dissenso contro il papa attinge energie nelle forze di destra italiane, non a caso proprio Ruini chiede ora dialogo sia con Matteo Salvini sia con Giorgia Meloni.
Ma la Chiesa nostrana, anche quella amica di Francesco, non prende posizione lasciando che lo stesso dissenso si diffonda. Più volte sono usciti allo scoperto altri vescovi emeriti. Tra questi, monsignor Luigi Negri, ex arcivescovo di Ferrara, che ha criticato il Papa, in particolare sulla concessione dell’eucaristia ai divorziati. Iacopo Scaramuzzi, autore di “Dio? In fondo a destra. Perché i populisti sfruttano il cristianesimo” rivela: “Quando Matteo Salvini indossa la t-shirt ‘Il mio papa è Benedetto’, quando Giorgia Meloni lancia il grido di battaglia ‘sono una madre, sono italiana, sono cristiana’, non improvvisano. Dietro di loro c’è una rete italiana e internazionale che prende di mira papa Francasco perché impedisce di appropriarsi del cristianesimo e di trasformarlo in una ideologia identitaria”.
Un luogo dove l’opposizione al papato è destinata a crescere, soprattutto in Italia, è l’Abbazia di Trisulti, scelta da Bannon come sede europea da cui lanciare i paladini della crociata per la salvezza dell’occidente giudaico-cristiano. Lì, i membri, più volte si sono espressi contro alcuni temi cardine del pontificato in corso. Il papa è all’angolo, riuscirà a resistere?
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