Alle 11, nella chiesa di Santa Giustina, si sono tenute le esequie di Giulia Cecchettin, freddata a coltellate dal fidanzato Filippo Turetta in un omicidio che ha raggelato l’Italia: Giulia, oggi figlia di tutti gli italiani, verrà salutata per l’ultima volta da migliaia di persone: le autorità cittadine si preparano ad una gigantesca mobilitazione di forze e ad una città bloccata. Sergio Mattarella, poche ore fa, si è espresso con una dichiarazione ufficiale in merito, un monito: “Le violenze si fermano con la parità di genere”.
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12:10 – Gino Cecchettin parla: “Addio Giulia, amore mio, grazie per questi 22 anni insieme”
Qui alcuni commoventi passaggi del discorso straziante di Gino Cecchettin:
“Abbiamo vissuto un momento di profonda angoscia e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ringrazio La mia riconoscenza giunga a forze dell’ordine, vescovo e forze che ci ospitano, e alle istituzioni
Mia figlia Giulia era come l’avete conosciuta: allegra e vivace, oltre alla laurea, Giulia si è guadagnata ad honorem anche titolo di mamma: nonostante la giovane età era già una combattente, un’oblata come amava definirsi. Il femminicidio è frutto di una cultura che svaluta la vita delle donne, proprio quelle donne che avrebbero dovute essere amate. Come può accadere questo? Come può essere accaduto a Giulia? Ci sono molte responsabilità, ma quelle dell’educazione sono le prime.
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Parliamo agli altri maschi, che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza. Non giriamo la testa davanti alla violenza, creiamo una cultura di responsabilità e supporto. Insegniamo ai nostri figli di accettare le sconfitte, creiamo quel clima che favorisca il dialogo, un dialogo sereno
L’amore vero cerca solo il bene dell’altro.
I giovani imparino a comunicare autenticamente, ad aprirsi all’esperienza di chi è più bravo di loro
Bisogna affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere, abbiamo bisogno di progetti educativi
Le forze dell’ordine devono essere dotate degli strumenti necessari per combattere questa piaga e sapere come agire
La vita della mia Giulia ci è stata sottratta in modo crudele ma la sua morte può, deve essere un motivo per alimentare la lotta verso la violenza di genere.
Cara Giulia, è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma: ti penso abbracciata a lei e immaginarti così spero tu ci possa dare la forza, a Elena, Davide e me, per camminare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni in cui abbiamo vissuto insieme, per la tua dolcezza.
Voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e che produca il suo frutto di amore. Addio Giulia, amore mio”.
Il feretro arriva nella basilica, un lungo applauso ad accogliere Giulia
Il silenzio in piazza a Padova è assoluto, mentre tutta la città aspetta l’arrivo di Giulia Cecchettin, e si rompe in un grande applauso tonante quando arriva la bara bianca della 22enne, accolta da due sacerdoti e dalla famiglia: il padre Gino ed i fratelli Davide ed Elena.
Giulia, l’ultimo saluto nella chiesa dove è sepolta la prima donna laureata al mondo
Un dettaglio commovente che è emerso nelle ultime ore riguarda una particolarità legata alla basilica di Padova: è qui, infatti, che è custodito il corpo di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo. Giulia Cecchettin si sarebbe dovuta laureare 5 giorni dopo quella che è stata l’ultima giornata vissuta nella sua vita, il sabato in cui Filippo Turetta l’ha uccisa: la sua laurea, che sarebbe avvenuta mesi prima di quella del suo fidanzato, pare sia stata uno dei motivi del generarsi di una tensione tra i due, nonché uno dei motivi che ha spinto Giulia a lasciare Filippo: lui, infatti, voleva convincerla a non laurearsi prima di lui. L’università di Padova ha comunque deciso di insignire la giovane 22enne di una laurea postuma in ingegneria biomedica.
Istituzioni presenti alle esequie, ministro Nordio in chiesa
Le istituzioni hanno già cominciato a manifestare la loro presenza, fisicamente o in maniera astratta. Il Presidente Mattarella ha voluto mandare una corona di fiori, che al momento si trova all’interno della basilica di Padova. Il ministro della giustizia, Carlo Nordio, sarà invece presente alle esequie.
Chi sarà dentro la basilica: parenti e familiari stretti
All’interno della basilica ci sono 1200 posti, e circa 400 saranno occupati dai 40 parenti di Giulia e 360 tra amici e conoscenti. Tra questi ci saranno i 20 studenti, compagni di classe del fratello minore di Giulia, Davide, nonché 30 componenti dei consigli pastorali di Vigonovo e Saonara.
All’interno della basilica ci sono 1200 posti, e circa 400 saranno occupati dai 40 parenti di Giulia e 360 tra amici e conoscenti. Tra questi ci saranno i 20 studenti, compagni di classe del fratello minore di Giulia, Davide, nonché 30 componenti dei consigli pastorali di Vigonovo e Saonara.
Le parole di Luca Zaia: “Veneti fate rumore o Giulia sarà dimenticata”
Il governatore Luca Zaia ha voluto fare un appello ai cittadini della sua regione: “Faccio un appello ai veneti: diamo un segnale durante le esequie di Giulia. Chi può abbassi la serranda, chi può spenga le luci alle 11, per 5, 10 minuti o anche per un’ora. Suoniamo i clacson – ha aggiunto -, ognuno nel suo piccolo dia un segnale. Questo dev’essere lo spartiacque, che è culturale nell’approccio, altrimenti andrà a finire che Giulia sarà dimenticata”. (Continua dopo la foto)
Gino Cecchettin parlerà in Chiesa: “Non sono bravo con le parole”
A parlare saranno il padre Gino Cecchettin e, probabilmente, la sorella Elena. Con due modalità diverse entrambi hanno voluto inviare al mondo, in questi giorni, lo stesso messaggio: che la morte di Giulia non porti odio sterile, ma una lezione per il futuro, che sia un segnale di necessità di cambiamento. Che non sia vana, dunque, la morte della loro amata, e che invece smuova le coscienze
Gino Cecchettin ha confessato di essere in difficoltà con un discorso ufficiale: “Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica”. Ai compagni di Giulia, in un precedente discorso, aveva parlato in modo chiaro, spiegando e anticipando la sua lettura di questo dolore: “Bisogna prendere questa storia come un esempio per trasformare la vita di altre persone in futuro. Stare qui a piangere con le mani in mano non serve a nulla, dobbiamo proteggere le altre ragazze perchè Giulia questo avrebbe voluto”.
Dopo i funerali, alle 14, il feretro verrà trasportato alla parrocchia di Saonara per un saluto ristretto ai familiari, e poi al cimitero, dove Giulia verrà sepolta vicino alla mamma Monica, scomparsa lo scorso ottobre