In origine fu il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Poi a seguire le personalità più disparate. Una vera e propria corsa tra furbetti del vaccino. In testa ci sono i politici: in Toscana a decine si sono immunizzati, approfittando della norma che consentiva agli avvocati di avere priorità. Tra loro ci sono due esponenti di Italia viva, il senatore Francesco Bonifazi e l’assessore regionale Stefania Saccardi. Ma anche sindaci e assessori di ogni colore, dalla Lega a FdI fino al Pd.
Come ricostruisce il Corriere, “prendiamo la Toscana. Interpretando una circolare del ministero della Salute, ha inserito il personale dell’amministrazione giudiziaria, inclusi avvocati, magistrati e cancellieri, nelle categorie con diritto a vaccinarsi. Poi, travolta dalle polemiche, da lunedì ha cancellato la norma. Tre assessori/avvocati della giunta Nardella si sono vaccinati”. Il sindaco di Avola Giovanni Luca Cannata (Fratelli d’Italia) si è invece difeso con più enfasi, troppa: “Perché un malato oncologico è più a rischio di me? Lui può stare a casa ed evitare contatti”.
Il primo cittadino di Massa Francesco Persiani, leghista, tiene famiglia: “Non ho chiesto favoritismi, la regola ce lo consentiva. Mi sono confrontato in famiglia e mi hanno detto: papà, e se ti contagi? Ho scelto con il buon senso del padre di famiglia, ma non ho scavalcato nessuno. Noi non dobbiamo essere trattati né peggio né meglio degli altri”. Francesco Micheletti, assessore FdI a Siena: “Sono avvocato e, incidentalmente, politico. Forse la scelta di vaccinare i legali è stata discutibile, ma non l’ho fatta io. Mi sono adeguato”.
I furbetti del vaccino non sono solo gli avvocati, ma anche giornalisti. In Campania l’ordine ha chiesto priorità. Dall’entourage di De Luca minimizzano: “Ma no, tutti ci hanno scritto, abbiamo risposto che quando sarà il momento, toccherà a loro. Ma prima ospedali e anziani”. Davvero? Il presidente dei giornalisti campani Ottavio Lucarelli sembra dire una cosa diversa: “La Regione ha accolto le nostre richieste. La vaccinazione avverrà in parallelo con gli anziani over 80. L’informazione è servizio pubblico essenziale”.
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