Era scritto nero su bianco sul contratto firmato da Lega e Cinque Stelle: “È necessaria una revisione delle competenze del Comitato Olimpico, il governo deve assumere il controllo delle modalità di assegnazione e spesa delle risorse”. Ma quello che si sta consumando in queste ore tra il governo e i vertici dello sport italiano è uno scontro senza esclusione di colpi, fatto di accuse e repliche velenose. A poco è servito, in questo senso, l’incontro tra il presidente del Coni Giovanni Malagò e il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti.
L’idea del governo è la seguente: togliere fondi al Coni per affidare i soldi dello sport italiano a una nuova società controllata dall’esecutivo stesso, che ne nominerà anche i vertici, chiamata “
Sport e salute spa”. Una vera e propria rivoluzione presente nella bozza della Legge di Bilancio che è stata curata personalmente da Giorgetti: dovesse completare il suo iter, sarà il governo a distribuire alle varie federazioni il 90% del budget, pari a circa 370 milioni, mentre al Coni resterebbero 40 milioni per curare la preparazione delle Olimpiadi e per il funzionamento interno.
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