Uno spettacolo teatrale fatto di letture e musiche, per denunciare i fatti di Bibbiano. Con queste premesse Diego Fusaro si prepara a esordire a teatro, accompagnato dai brani composti e arrangiati dal clarinettista Marco Fusi che saranno eseguiti dal vivo dallo stesso autore. Il nome dell’evento è “Bibbiano, il gender già tra Noi” e come è già stato fatto notare andrà in scena per la prima volta a Senago, un comune di 21 mila abitanti nel milanese governato dal 2017 dalla leghista Magda Beretta, che già negli scorsi mesi aveva sponsorizzato un convegno con protagonista il filosofo.
Secondo l’autore, l’opera è un “
un testo di teatro civile, in cui si mette in risalto come la vicenda di Bibbiano sia emblematica di una tendenza culturale volta a distruggere la famiglia naturale”. E ancora: “Essa per l’autore ha come fine quello di far prevalere – mediante l’affaire degli affidi – il diritto del consumatore privato, che tanti diritti ha quanti può acquistarne”. Al di là dell’idea del sistema di affidi come una sorta di compravendita, resta il dubbio sull’associazione fatta da Fusaro tra il mondo gender e la vicenda di Bibbiano, difficile persino da immaginare.Probabilmente a Fusaro deve essere saltato qualche passaggio dell’inchiesta Angeli e Demoni, quella portata avanti per mesi dalla procura di Reggio Emilia per fare chiarezza su un caso che aveva sconvolto l’Italia. Perché stando allo scrittore e ideologo, il capitalismo avrebbe messo in discussione la famiglia, che viene vista come “nociva” e “in questi contesti i diritti dei bambini vengono posti in secondo piano rispetto all’economia, che privilegia gli interessi di chi può pagare per adottare un bambino”. Scontato, in questo grottesco ragionamento, che siano poi le coppie omosessuali ad approfittarne “rubando” di fatto i piccoli ai loro genitori.
Il tutto nonostante, ma questo forse Fusaro non lo sa, l’inchiesta non veda nessuno accusato di aver pagato per ottenere l’adozione di un minore. Il filone delle indagini si era piuttosto concentrato su
presunte distorsioni e falsificazioni dei rapporti commessi dagli operatori al fine di ottenere dal tribunale l’allontanamento del minore. Si trattava, inoltre, di affidi e non adozioni. Curioso, in tutto questo, che per la sindaca di Senago lo spettacolo abbia come argomento “la mercificazione della persona, dei bambini, delle famiglie e dei rapporti e proporre un’ulteriore riflessione sulla natura della matrice etica della distruzione della famiglia per produrre l’individualizzazione post comunitaria della società che viviamo”. Se qualcuno ci ha capito qualcosa, alzi la mano.
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