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Berlusconi al Quirinale? Galimberti lo stronca: “Non perdiamo la dignità”

Mancano circa due mesi all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Ufficialmente nessuno si è ancora candidato a prendere il posto di Sergio Mattarella. Nemmeno i nomi più chiacchierati di questi ultimi tempi: quelli di Mario Draghi e di Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio resta al momento il convitato di pietra di ogni discussione sul Quirinale. Il leader di Forza Italia, invece, starebbe lavorando sottobanco per convincere la maggioranza del Parlamento a votare sì alla sua salita al Colle. L’ipotesi Berlusconi al Quirinale viene però stroncata senza appello dal filosofo Umberto Galimberti.

Galimberti critica Berlusconi

L’ultima mossa di Silvio Berlusconi per cercare di assicurarsi un futuro al Quirinale è la sorprendente apertura nei confronti del reddito di cittadinanza. In una recente intervista, l’ex premier giudica la legge bandiera del M5S utile per combattere la povertà. Una giravolta a 180 gradi del Cavaliere che spiazza anche gli esponenti del suo partito. Ma che ha come unico scopo quello di racimolare altri voti per raggiungere la maggioranza assoluta dei partecipanti all’elezione presidenziale.

La strategia berlusconiana non convince però affatto Umberto Galimberti. “Penso che Berlusconi non ce la farà a diventare presidente della Repubblica. – dichiara secco il filosofo, ospite di In Onda su La7 – Abbiamo appena acquistato un po’ di dignità con Draghi. Non perdiamola con un presidente della Repubblica a nome Silvio Berlusconi che è stato deriso mentre era al governo nelle due legislature che ha diretto”.

“Ricordiamo tutti il sorriso ironico della Merkel quando l’hanno interpellata su Berlusconi. – affonda il colpo Galimberti – Il bunga-bunga, che non mi interessa granché, però era diventata la barzelletta del mondo quando si andava all’estero. Non è il caso di screditare l’Italia con un personaggio di questo genere. Lui è anche simpatico. Lui è anche seduttore. Non gli costa niente dire al M5S che difende il reddito di cittadinanza, per di avere i loro voti”, conclude il filosofo.

Il suo giudizio tranchant provoca il commento ironico di Conchita De Gregorio. “Ha anche detto molto più esplicitamente che avrebbe costruito per gli incerti dei profili personalizzati e persuasivi. E noi sappiamo dal passato in cosa consistono questi profili personalizzati. Un po’ come una vendita porta a porta”, così la conduttrice irride Berlusconi.

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