Alessandro Gassmann, attore di rango tra i più rappresentativi del cinema e del teatro italiano, è da sempre in prima linea come attivista per l’ambiente. In una lunga intervista rilasciata a Repubblica, Gassmann racconta cosa si può e si deve ancora fare per convincere le persone ad assumere un comportamento più responsabile e rispettoso verso l’ambiente, soprattutto ora che il Covid ha sparigliato le carte in tavola: “C’è ancora una parte significativa di popolazione che non mostra sufficiente attenzione e coinvolgimento sulle tematiche connesse all’emergenza climatica. Oggi la sfida che mi pongo, o più semplicemente il tentativo che vorrei fare, è convincere chi non è interessato ai problemi legati ai cambiamenti climatici ad esserne consapevole e a sentirsi coinvolto”.
Spiega Gassmann: “Davanti a tanti morti, a così tante persone ricoverate negli ospedali, attaccate ad un respiratore, o se ci si trova direttamente colpiti dalla malattia, volenti o nolenti ci si spaventa e si è costretti ad ascoltare chi ne sa più di noi e chi può indicarci delle soluzioni, ma questo processo è innescato fondamentalmente dalla paura della gente. Quello che ancora le persone non hanno compreso fino in fondo è che questa crisi, che si supererà grazie ai ricercatori così poco pagati nel nostro Paese che vanno all’estero per lavorare e agli scienziati di tutto il mondo, è racchiusa all’interno di una crisi molto più grande che è quella dei cambiamenti climatici e della possibilità di un collasso ecologico del nostro ecosistema”.
“Anche in questo caso – aggiunge Gassmann – spero che non si arrivi al punto di trovarsi intubati su un letto d’ospedale perché non c’è più aria da respirare, ma che invece si riesca a ragionare prima sulle cause e sulle problematiche legate all’emergenza climatica, per obbligare i governi a dare ascolto alla scienza. Cosa che fino ad oggi è stata fatta abbastanza a parole e molto meno nei fatti. Il dramma del Covid è strettamente relazionato ai fenomeni climatici. Gli scienziati ci dicono che l’antropizzazione del Pianeta comporta delle conseguenze devastanti, la vicinanza tra esseri umani e animali selvatici, gli allevamenti forsennati di animali di qualunque specie, portano malattie che prima non esistevano e aumentano le probabilità che pandemia come quella che stiamo vivendo si ripropongano più avanti nel tempo”.
Gassmann, anche attraverso i social, sprona le persone a fare scelte ecologiche nella quotidianità: “È una cosa necessaria se non cambiamo drasticamente i nostri comportamenti e se i governi e chi guida il Pianeta non invertono la rotta, seguendo le indicazioni degli scienziati in maniera rigida. Chi crede nella rivoluzione ecologica dovrà perciò necessariamente agire in modo determinato e determinante. Penso che una buona strada percorribile sia tampinare i governi per indurli continuativamente a modificare il loro atteggiamento, e soprattutto a fare più che a raccontare. Abbiamo davvero la possibilità di innescare un cambiamento. Facciamolo. Non ci sono più scuse. E questo vorrà dire milioni di posti di lavoro nuovi, nuove professionalità, un futuro e un mondo migliore per i nostri figli”.
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