Papa Francesco ha aperto alla partecipazione ai sacramenti, comprese le nozze, per transgender e omosessuali. Questo ha indispettito l’ala ultraconservatrice dei cattolici che non ha accolto positivamente la decisione del pontefice. Il capo della Chiesa ha controfirmato una dichiarazione. Il documento è del prefetto del Dicastero per la Dottrina della Chiesa, Victor Manuel Fernandez, vescovo argentino. La dichiarazione specifica, tra le altre cose, che figli di coppie gay possono essere battezzati.
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Si scatenano contro il pontefice gli ultraconservatori
LifeSiteNews, sito ultraconservatore cattolico si è scagliato contro il pontefice: “L’ultimo documento di Papa Francesco arriva nonostante il fatto che la Chiesa cattolica insegni che la mutilazione corporea deliberata e gli atti omosessuali sono gravemente peccaminosi e che coloro che richiedono il battesimo per i bambini devono avere l’intenzione di allevarli nella fede cattolica”. “Non solo contraddice l’insegnamento cattolico, ma contraddice anche la risposta del Vaticano alla stessa questione risalente al 2015″. Questa fu che “lo stesso comportamento transessuale rivela pubblicamente un atteggiamento contrario all’esigenza morale di risolvere il proprio problema di identità sessuale secondo la verità del proprio sesso”.
Donnely tuona: “è tutta gente mentalmente afflitta”
Il diacono inglese Nick Donnely senza mezzi termini, attacca la decisione del pontefice: “Gli usurpatori Jorge Bergoglio e Tucho Fernandez dichiarano che gli individui mentalmente afflitti che rifiutano la propria identità sessuale donata loro da Dio possono essere battezzati con il loro nome trans. Rifiutando apertamente la loro identità sessuale data da Dio. Agire da padrini – con una presa in giro dei termini “madrina” e “padrino”; fare da testimoni nel sacramento del matrimonio, prendendo in giro l’integrale complementarità dei sessi. Bergoglio e Fernandez stanno sfidando la rivelazione di Dio contenuta in Genesi 1:27. Mi rifiuto di collaborare con questa follia narcisistica”. Un suo follower gli chiede perché non abbandona la Chiesa. “Io rimango e combatto questi eretici malvagi. I miei antenati non hanno sparso il loro sangue affinché questi traditori vincessero”.
Monsignor Viganò spietato contro Bergoglio
Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti oggi a risposo in luogo ignoto, non ha mai apprezzato il pontefice. Quale migliore occasione per rendere nota la cosa: “Non è ovviamente mosso da zelo pastorale per le anime di chi vive in stato abituale e pubblico di peccato mortale perché si pentano e si convertano, ma dalla volontà di normalizzare i loro comportamenti, depennando la sodomia dai peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, o lasciandone la condanna alla teoria e di fatto ammettendo chi la pratica non solo ai Sacramenti, ma anche a quelle funzioni – come il padrino di Battesimo e Cresima o il testimone di nozze – dalle quali la Chiesa ha sempre escluso coloro che con la propria condotta di vita contraddicono pubblicamente l’insegnamento di Nostro Signore. Una funzione che, nel ruolo di padrino, diventa particolarmente eminente. Escludiamo quindi ogni possibile scusante, basata su un presunto fraintendimento delle parole di Bergoglio, anche perché il precedente del ‘Chi sono io per giudicare’ valsogli la copertina della rivista Lgbtq “The Advocate” si era già dimostrato disastroso nei suoi effetti. Effetti voluti allora, ribaditi con le ripetute dichiarazioni e interviste, confermati con l’ultimo documento vaticano”.
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