Ieri si è sparsa la voce che saranno i militari ad andare a rattoppare le buche di Roma. Una vera impresa, viste le condizioni in cui versa la capitale. Ci vorrebbe davvero un esercito intero e dovrebbero lavorare 24 ore su 24 per almeno un paio d’anni per completare l’opera… Questa notizia ha subito sollevate un polverone. A parlarne ora è il generale Marco Bertolini, già alla guida del comando operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore, non ha mancato i principali teatri di conflitto degli ultimi anni (Libano, Somalia, Bosnia, Macedonia, Kosovo, Afghanistan).
In pensione dal 2016, oggi è presidente dell’associazione nazionale paracadutisti d’Italia e giudica “bizzarra” la scelta della maggioranza M5S di affidare all’esercito il compito di riparare le buche di Roma. “Così si umilia il personale delle forze armate, uomini e donne preparatissimi che hanno sostenuto corsi di studio impegnativi”.
“Non gli si può dire all’improvviso: ‘Ci siamo sbagliati, siete degli asfaltatori’. Con tutto il rispetto per gli ‘stradini'”. Al genio militare manca questa competenza? “Tutt’altro, le forze armate sono in grado di affrontare queste incombenze”. Anche coprire le buche? “L’asfaltatura è una cosa che facciamo. Le capacità ci sono ma qui si tratta di andare in soccorso di altre istituzioni che non sono in grado di fare il loro lavoro”. Una stoccata potentissima.
Non è la prima volta che si chiede l’intervento dell’esercito per gestire calamità naturali o emergenze varie. “Ci è toccato anche pulire le strade di Napoli, se è per questo. Quando ancora non esisteva la protezione civile interveniva l’esercito. Durante l’alluvione di Firenze, i primi ‘angeli del fango’ erano paracadutisti. In emergenza si fa tutto ma non mi si dica che le buche di Roma sono un’emergenza”.
In realtà lo stato delle strade di Roma è un’emergenza, ma non a causa di una calamità improvvisa, ma per via dell’incuria e, negli ultimi anni in particolare, per una evidente incompetenza politica e amministrativa. Lo stato dell’asfalto della capitale è da tempo una piaga, tutti lo sanno.
“Si dichiari lo stato d’emergenza, allora, e si doti l’esercito di poteri straordinari. La verità è che non si usa manovalanza a basso costo per risolvere problemi causati da altri. L’esercito è visto come una mammella da succhiare quando ce n’è bisogno e intanto si negano le risorse che servirebbero per addestrarsi al meglio”. Il messaggio del generale arriva forte e chiaro.
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