Diventare genitori rappresenta una delle svolte più importanti, significative e straordinarie della vita. Accogliere un bimbo in famiglia rompe l’equilibrio precedentemente creato per fare spazio a tutta una serie di nuove sfide, bellissime seppur allo stesso tempo impegnative.
Ma se il desiderio di genitorialità, e la conseguente presa di coscienza per un nuovo modo di essere e di diventare, porta con sé un tale entusiasmo da coinvolgere anche chi sta intorno, spesso contribuisce a creare anche ansie e preoccupazioni nei neo-genitori, soprattutto per quel che riguarda la vita lavorativa.
Diventare genitori, con la conseguente interruzione temporanea della carriera lavorativa, è una fase che fa paura: non solo perché si teme un rallentamento delle funzioni e una male organizzazione delle priorità, ma soprattutto perché chi ha un bambino viene spesso etichettato in modo sbagliato.
Fa parte del senso comune pensare che l’essere genitori influisca negativamente sulla qualità della carriera professionale.
Niente di più sbagliato.
Numerosi studi internazionali hanno dimostrato che la genitorialità produce un miglioramento delle competenze: capacità di ascolto, gestione del tempo e delle priorità, capacità di problem solving… proprio come se, diventare genitori, equivalesse ad aver fatto un Master.
Da qui nasce l’idea di valorizzare un percorso di vita tanto prezioso, quanto consensualmente umiliato.
Nel 2015 Riccarda Zezza fonda Life Based Value: tech company, che sviluppa soluzioni innovative per lo sviluppo del Capitale Umano.
Come cambiare l’impatto sociale del paradigma vita-lavoro? A tal proposito Life Based Value propone un Master, vero e proprio fulcro della sua offerta formativa digitale: si chiama MAAM – Maternity as a master, ed è l’unico programma di formazione al mondo che trasforma la maternità e la paternità in competenze chiave per la crescita professionale.
In poche parole: diventare genitori non migliora soltanto la vita personale ma anche quella lavorativa!
Dietro a tutto ciò esiste una ricerca scientifica validata nel 2012 a livello nazionale e internazionale, dalla quale è scaturito un metodo formativo e proprietario di MAAM, capace di mettere le persone nelle condizioni di riconoscere, potenziare ed utilizzare quotidianamente tutte quelle competenze relazionali, organizzative e innovative che possono garantire migliori risultati in termini di produttività e di abbassamento dello stress.
Il successo di MAAM
MAAM si propone come metodo unico e originale: si tratta infatti del solo programma formativo al mondo che trasforma la genitorialità in un master in competenze chiave per la crescita professionale.
MAAM ha già ottenuto il responso positivo di numerose aziende, italiane ed internazionali, tra cui Poste Italiane, Enel e Coca-Cola. Queste realtà hanno quindi scelto e confermato la soluzione innovativa dimostrando tutte la medesima soddisfazione, pur appartenendo a settori e dimensioni differenti.
La piattaforma MAAM gode di una particolarità fondamentale: unire la tecnologia ad un metodo formativo scientifico proprietario, strettamente legato all’esperienza umana.
Il programma digitale ha inoltre la finalità di inserire la persona in un network di utenti, destinato a donne in gravidanza, neo-mamme e neo-papà di bambini fino ai 3 anni di età. La community di riferimento può essere quindi il luogo ideale nel quale confrontarsi con chi sta attraversando lo stesso percorso di vita e di carriera.
Il percorso formativo è molto ricco e pieno di spunti interessanti: si può accedere a contenuti multimediali ed esercizi di autoriflessione che mirano al miglioramento di alcune capacità: ascolto, empatia, comunicazione, creazione di network, capacità decisionale, gestione del tempo e delle priorità, delega, gestione delle complessità, creatività, agilità mentale, complex problem solving, visione e gestione del cambiamento e networking.
La validazione della ricerca scientifica
Questo progetto, tanto interessante quanto valido, è stato ampiamente dimostrato dai dati raccolti tra coloro che vi hanno già partecipato.
Le percentuali parlano chiaro: circa l’85% sostiene di avere acquisito più risorse, mentre il 95% si dichiara favorevole a raccomandare l’esperienza ad altri genitori.
MAAM si è dapprincipio rivolto alle madri, per poi diventare anche un percorso per i neo-papà.
Soprattutto questi ultimi ne hanno dichiarato i benefici, sostenendo che dedicare più attenzione all’equilibrio vita-lavoro sembra aver migliorato la loro capacità di ricercare un equilibrio personale.
La chiave di MAAM è tentare di valorizzare, e non sminuire come spesso accade, il momento esperienziale in cui un dipendente diventa genitore. In questo caso, c’è un valore in più: è l’azienda che decide di proporre al neo-genitore una valorizzazione del suo nuovo ruolo di genitore, grazie ad un percorso capace di sviluppare le competenze, a livello personale e professionale. Di fatto si tratta di uno scambio positivo tra dipendente e azienda, dove ognuna delle parti beneficia dell’altra in modo più che adeguato.
MAAM nel mondo
MAAM gode della particolarità di essere stata fondata da una donna, Riccarda Zezza, scelta tra le 40 imprenditrici sociali più importanti a livello globale, capaci di guidare l’innovazione di genere nel mondo.
“Il punto è che quanto più chiediamo alle donne di seguire i modelli di leadership prevalenti, tanto più sarà difficile per le donne crescere e fiorire. Dobbiamo creare nuovi modelli di leadership. Ne abbiamo bisogno per realizzare il potenziale femminile. E ne abbiamo bisogno perché la società e l’economia hanno bisogno di diversi modelli di leadership”.
Un nuovo atteggiamento verso la genitorialità implica un nuovo modo di guardare alla gestione aziendale in termini di lungimiranza e vantaggi.
Riccarda sostiene da sempre l’importanza del ruolo che le aziende devono investire nello sviluppo delle skills dei dipendenti in modo positivo e adeguato, soprattutto verso le donne.
Proponendo Life Based Value come metodo di apprendimento che mostra alle persone come possono utilizzare queste soft skills per diventare più efficaci sia sul lavoro, sia tra le mura domestiche, il fulcro più significativo resta quello di ribaltare lo stereotipo che vede la maternità solo come un ostacolo, anziché come un arricchimento personale e professionale.