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All’asta i cimeli di Hitler e dei nazisti: è bufera in Germania

In Germania la questione neonazismo sta sfuggendo di mano. Dopo le preoccupanti manifestazioni di estrema destra un sempre più frequente rigurgito di matrice hitleriana, ha subito fatto il giro del mondo la notizia di un’asta molto particolare. Di cosa si tratta? Di cimeli nazisti, appunto. Una spada con dedica commossa di un padre: “A mio figlio Fritz Klingenberg per la promozione a Untersturmführer delle SS, il 20.4.1935”, e l’immancabile “il mio onore si chiama fedeltà”. Un servizio di porcellane Meissen “esclusivamente” utilizzate da Adolf Hitler nel suo famoso “nido d’Aquila” sulle Alpi. È tutto? Macché…

E poi: un cappello a bombetta che Hitler indossava nelle grandi occasioni dei suoi anni monacensi – venduto per osceni 50mila euro – una coperta bianca e una scatola di sigari con le sue iniziali, una saliera squadrata, sempre con l’incisione “AH”, un lampadario dorato dell’appartamento di Monaco, l’argenteria con l’aquila imperiale e la croce uncinata e svariate medaglie all’onore con la svastica su fondo rosso.

Ma anche: la cartolina di Eva Braun che scrive “cari saluti” al padre Fritz e confessa di essere appena arrivata a Salisburgo e di essere già “mezza sbronza”. Base d’asta per questa perla della letteratura epistolare: 500 euro. E un irritato Rudolf Hess che su una cartolina al futuro Führer del 1928 si lamenta che “mia moglie ha pensato bene di trascorrere gli ultimi giorni del viaggio a letto con la tosse”.

Come racconta oggi Repubblica, “questa galleria degli orrori è apparsa su un sito di Monaco, Hermann Historica Memorabilia House. Una casa d’aste che ha messo in vendita da mercoledì mattina decine di memorabilia nazisti, tra cui dozzine di oggetti delle famiglie Hitler, Goering e Himmler. E che ha fatto infuriare la comunità ebraica. Raggiunto al telefono da Repubblica, il presidente dell’Associazione ebraica europea (EJA) ha raccontato di aver scritto a tutti i partiti tedeschi e alla casa d’aste per fermare lo scempio delle reliquie nazi in vendita”.

“Che tipo di persone vorrebbero avere degli oggetti personali di assassini di massa come Hitler o Goering? O i vestiti di Eva Braun? Non è una questione di illegalità. Quegli oggetti dovrebbero farci sentire male, dovrebbero disgustarci. Sono oggetti che insultano gli ebrei, che insultano sei milioni di ebrei assassinati durante il nazismo e mettono a rischio gli ebrei di oggi”, si sfoga il presidente della comunità ebraica in Germania. Per Rabbi Margolin “l’antisemitismo sta crescendo, in Germania e in Europa, e fare commerci con questi oggetti dovrebbe essere proibito”.

 

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