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Baviera, i “kameraden” di Matteo fanno flop. C’è ancora speranza per l’Europa

Germania, la CSU ha perso la maggioranza e dovrà quindi rinunciare per la seconda volta nella storia del dopoguerra al governo monocolore in Baviera. Raggiunge il 37,4% e perde oltre dodici punti rispetto a 4 anni fa. La Csu che ha perso è quella più vicina a Salvini. I conservatori che sono cresciuti non hanno la paranoia degli immigrati e poi c’è la sorpresa Verdi: 18%. Uno scenario che offre molti spunti, ma soprattutto una buona notizia, insomma, per tutti quelli che si erano spaventati e che credono ancora nel sogno europeo. Una brutta notizia, invece, per l’ultradestra amica di Salvini&Co.. Molti pronostici parlano dunque di una cosiddetta “coalizione bavarese”: se i Freieheitlichen Waehler, il partito conservatore locale, dovesse essere confermato all’11,5%, la Csu cercherà un’alleanza con loro.

Se non bastassero i seggi, eventualmente con la stampella dei liberali della Fdp, che nelle prime proiezioni raggiungono il 5%. Con la “coalizione bavarese”, l’attuale governatore della Baviera, Markus Soeder (Csu) spera di salvare la sua poltrona. Soeder ha parlato di “sconfitta” ma ha detto che la Csu ha comunque “una responsabilità di governo”.

Ma la vera star della giornata sono i Verdi, che raggiungono un risultato storico: il 17,7%: alle ultime elezioni avevano raggiunto l’8,5%. L’Afd (l’ultradestra) arriva all’10,2% e si assicura l’ingresso nel parlamentino regionale. Bruciante, invece, la sconfitta della Spd che dimezza letteralmente i voti: dal 20,6% crollano al 9,6 rispetto al 2013. Volker Bouffier, governatore cristianodemocratico dell’Assia e fedelissimo di Angela Merkel, lo ha detto a chiare lettere in un’intervista apparsa stamane sulla Welt: “La Csu non ha aiutato molto la reputazione dell’alleanza Cdu/Csu”.

La Baviera, per molte ragioni, potrebbe essere un’elezione cruciale. Per i destini della regione più ricca della Germania, ma anche per quella del governo di Angela Merkel. Soprattutto, per la seconda volta nella storia, la Csu ha perso la maggioranza assoluta dei voti. Proprio a causa di quel Horst Seehofer che era riuscito a riconquistarla nella scorsa legislatura.

Molti imputano al ministro dell’Interno ed ex governatore del Land il pessimo risultato della Csu, a causa di una politica aggressiva sui profughi che avrebbe regalato una valanga di voti all’Afd e spaventato molti elettori che potrebbero preferire oggi ai cristianosociali un partito conservatore come i Freien Waehler che non ha mai trasformato la questione migratoria in un’ossessione. Secondo qualcuno anche il successo dei Verdi sarebbe imputabile, in parte, ad elettori inorriditi dalle parole d’ordine di Seehofer e del governatore della Baviera Markus Soeder contro i profughi.

Anche se una parte consistente del voto ambientalista potrebbe arrivare dalla Spd, che oggi rischia un’altra, storica sconfitta. L’ipotesi di cui sono maggiormente innamorati i politologi di mezza Germania è quella tra Csu e Verdi. In altre regioni e città è caduto da tempo il tabù dell’alleanza tra conservatori e ambientalisti – si pensi all'”Autoland”, Baden-Wuerttenberg, sede di Daimler e Porsche e cuore dell’industria automobilistica tedesca, dove un governatore verde, Kretschmer, governa da un paio di anni con la Cdu. Ora si attendono ripercussioni di questo voto su Berlino.

 

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