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Germania, torna l’incubo nazista. Il governo: “12mila militanti pronti alla violenza”

La Germania sprofonda nel suo incubo peggiore: il nazismo e l’antisemitismo. C’è di nuovo l’odio nei confronti degli ebrei alla radice del folle e tragico attentato neonazista ad Halle, una cittadina di poco meno di 240 mila abitanti della Sassonia-Anhalt. Un uomo è arrivato armato, in mimetica, la telecamera fissata sull’elmetto per filmare in diretta web quella che sperava sarebbe stata una strage. L’aveva pianificata per colpire nel giorno dello Yom Kippur, la ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell’espiazione.

Secondo il governo tedesco, in Germania il 50% dei militanti di estrema destra è “pronto alla violenza”. Sono dodicimila quelli che sposano la causa neonazista e sono 450 i latitanti che hanno già abbracciato il terrorismo. Dietro di loro, una galassia di propaganda che a Est porta molti voti. Nelle chat invitano i militanti a “hitlerare” (testuale) più persone possibile.

Messaggi d’odio contro gli ebrei, immagini di Hitler e istruzioni esplicite. Sognano la pulizia etnica in Germania, scrivono “via i nasi adunchi” e “via gli immigrati”. Per fare “rete” si scambiano contenuti via WhatsApp e Telegram. Stephan Balliet, l’autore dell’attentato di Halle, è un tedesco di 27 anni. La sua azione di 35 minuti è stata postata su un sito di videogame. Si sente la sua voce prima di aprire il fuoco: “La radice di tutti i problemi sono gli ebrei”. Anche se l’attacco “non è stato ancora rivendicato da alcun gruppo, le comunità online di estrema destra l’hanno già fatto proprio e chiamano l’ignoto sparatore ‘santo'”, scrive su Twitter Rita Katz.

La sua auto era piena di armi apparentemente fabbricate in casa, oltre a un laptop e a una macchina fotografica: il che suggerisce che dietro l’attacco ci sia un inquietante livello di pianificazione. “Abbiamo un numero sufficiente di indicazioni chiare” per affermare l’attacco abbia una matrice di “estrema destra” e che dietro ci siano motivazioni “antisemite”, ha affermato il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer.

L’attacco “è l’espressione ulteriore dell’antisemitismo che c’è in Europa”, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ricorda come la sparatoria – che è costata la vita a due persone – sia avvenuto “nel giorno più sacro per il nostro popolo. Io chiedo alle autorità della Germania si continuare a agire con determinazione nei confronti del fenomeno dell’antisemitismo” ha aggiunto Netanyahu.

“In nome del popolo di Israele, esprimo alle famiglie delle vittime il mio cordoglio e auguro ai feriti una pronta guarigione”. Il presidente della Comunità ebraica di Halle, Max Privorotzki, ha raccontato che il servizio di sicurezza della sinagoga è riuscito ad impedire l’ingresso del killer. “All’interno del tempio si trovavano 70-80 fedeli riuniti in occasione di Yom Kippur, principale ricorrenza religiosa ebraica”.

 

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