Da Italia Viva arriva un’altra spallata al governo, e più precisamente al premier Conte. Dopo le parole al veleno di Renzi a El Pais, adesso ci pensa Roberto Giachetti – con una lunga intervista a TPI – a infiammare la situazione nella maggioranza: “Esprimo una mia posizione personalissima: credo che Conte non sia mai stata la persona adatta. Penso che la politica oggi sta abdicando la sua funzione a tecnici ed esperti, ma è arrivato il momento in cui recuperi le sue responsabilità. Per gestire 200 miliardi di euro per il futuro del paese come fai a non coinvolgere l’opposizione e l’intero paese? Continuare ad andare avanti nell’ambiguità non aiuta. Ci stiamo abituando a tecnici che parlano di politica o persino virologi. Sento dire che la politica deve fare un passo indietro, io credo invece che è arrivato il momento in cui la politica deve farsi sentire. Ovviamente deve farsi sentire la politica migliore. Quella che ho idee e prospettive”.
Continua Giachetti: “Italia Viva ha voluto questo governo per evitare i ‘pieni poteri” a Matteo Salvini, a posteriori questa è stata una scelta corretta: pensiamo oggi a come verrebbero gestiti i rapporti con l’Europa da un governo sovranista. Ma superata la fase in cui si evitano i danni, bisogna anche costruire in positivo. Noi l’abbiamo fatto, perché c’è stata una fase nella quale Matteo Renzi è andato a Palazzo Chigi proponendo di uscire dal famoso contratto, per fare un vero programma politico di fine legislatura. La risposta che abbiamo avuto è stata negativa e oggi i nodi rimangono”.
“L’operazione del Recovery Fund – accusa Giachetti – con la mail mandata alle due di notte in cui si pensava di approvare la misura più importante dei prossimi 10/15 anni con un emendamento al bilancio è stato un qualcosa di incredibile. Adesso il problema di risolvere questi nodi non è di Italia Viva ma dal presidente del consiglio. Deve decidere lui cosa fare. Per come ha agito nelle ultime settimane la capacità di essere, come recita la Costituzione ‘garante dell’azione del governo’ è quantomeno in discussione”.
Conclude Giachetti: “Per gestire 200 miliardi di euro per il futuro del paese come fai a non coinvolgere l’opposizione, i sindacati, Confindustria, le associazione di categoria? Come fai a non coinvolgere l’intero paese in un programma di rilancio? Si tratta di un percorso più adeguato rispetto a scrivere un programma proposto da quattro persone chiuse in una stanza”.
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