Il filosofo Gianni Vattimo è morto ieri all’età di 87 anni. Innumerevoli i messaggi di cordoglio giunti alla sua famiglia. Oggi il suo storico compagno, Simone Caminada, con cui Vattimo ha trascorso gli ultimi 13 anni della sua vita, rilascia una lunga intervista a La Stampa che però sta già facendo discutere. Al centro dell’attenzione mediatica c’è infatti il contenuto del testamento del filosofo che,secondo Caminada, è già a conoscenza di tutti.
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La rivelazione di Simone Caminada sul testamento di Vattimo
“Sono andato a dormire alle 3 e mezza e sono sveglio dalle 5, come tutti in queste circostanze. – racconta Simone Caminada a La Stampa – Adesso sono con mia madre Anna Maria, che sta preparando la pasta. Prima è passato Franco Debenedetti, un amico di lunga data di Gianni, per assicurarsi che tutto stesse procedendo bene. Ma procediamo con ordine. La camera ardente sarà allestita presso l’Aula Magna del Rettorato dell’università di Torino. Il Rettore teneva molto a questa scelta e l’ha chiesta gentilmente”, spiega il compagno del filosofo Vattimo.
“Mi sto occupando di tutto. Il funerale si terrà sabato 23 alle ore 10 nella Real Chiesa di San Lorenzo in piazza Castello. – spiega ancora Simone Caminada prima di parlare del testamento di Vattimo – Invece dei fiori, si chiedono offerte per la Chiesa di San Lorenzo. Sull’epitaffio c’è scritto ironicamente ‘Ero debole’. Abbiamo deciso insieme. Sono 13 anni e mezzo di relazione, il nostro rapporto era basato molto sull’ironia, che a sua volta si basava sulla consapevolezza della morte. Questa ironia era uno degli elementi che ci accomunava, poiché riflettevamo sulla finitezza umana”.
“In queste ore mi stanno contattando in tantissimi, dal mondo della politica all’università. – rivela il compagno di Vattimo – Ex avvocati, telefonate da persone che lavorano in tribunale, persino Andrea Piazzolla e Francesca Della Valle, compagna di Lando Buzzanca. Non ci siamo riusciti, quindi non siamo uniti civilmente. Se eravamo innamorati? Non posso davvero definire i sentimenti. A volte l’amore è così complesso che nemmeno noi stessi riusciamo a comprenderlo. D’altronde, nessuno può predire quando o se si innamorerà. Ed è questo il bello. Il testamento di Gianni lo conoscono tutti a memoria: avete scritto che mi nomina erede universale. Ma preferirei non parlare di questo ora. Non è il momento adatto. Mi scuso, ma credo sia meglio chiudere qui l’intervista”, conclude Simone Caminada senza diradare i molti dubbi sul testamento.
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