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Giappone, l’imperatore Akihito ha abdicato. Comincia domani l’era di Naruhito

Giappone, l’imperatore Akihito ha abdicato. “Oggi concludo i miei doveri di imperatore”, ha detto. Il Trono passa ora nelle mani di Naruhito, primo erede alla corona. Il regno cesserà formalmente alla mezzanotte di oggi e la nuova era ‘Reiwa’ (ordine e armonia) avrà inizio. L’abdicazione di Akihito è la prima in 200 anni di storia della casa reale giapponese, la più antica monarchia ereditaria esistente al mondo senza aver subito interruzioni, a partire dal 660 a.C.

Nella Sala dei Pini, la più prestigiosa del palazzo imperiale, di fronte a 330 dignitari, l’imperatore, che si è detto “fortunato” di aver potuto svolgere il ruolo “con un profondo senso di fiducia e rispetto per il popolo”, ha voluto ringraziare i giapponesi “per averlo sostenuto e accettato nel suo ruolo di simbolo del Giappone”.

Poi, a compimento del rito, ha consegnato i simboli e tesori del Trono del Crisantemo che ha custodito per tre decenni: la leggendaria spada di Kusanagi e un gioiello di giada. Vestito con abiti tradizionali che riproducevano un disegno del IX secolo, ha compiuto il rituale in tre edifici scintoisti all’interno del complesso del palazzo imperiale a Tokyo. L’abito, fatto di vari strati e con un kimono superiore color cannella (un colore che, secondo la tradizione può essere usato solo dall’imperatore), era completato da un tradizionale cappello nero adornato da un rialzo di mezzo metro d’altezza.

Akihito si è avvicinato all’interno del tempio a passo molto lento. Dietro di lui uno dei ciambellani teneva lo strascico color avorio della tunica tradizionale e un altro portava una spada rituale usata per questa cerimonia. Si tratta di riti rigorosissimi, gestiti in maniera molto scrupolosa. L’evento è stato seguito da una cinquantina di persone, la famiglia dell’imperatore e i membri della Casa Imperiale; ed è stato il primo di una serie che, nell’arco della giornata, segnerà la fine dell’era dell’imperatore, sul trono dalla morte del padre, Hirohito.

Dopo un regno durato trent’anni, l’abdicazione è celebrata con un periodo di festività di 10 giorni continuativi: una solennità a dir poco straordinaria per gli stakanovisti giapponesi. Il rito dell’ascensione al trono per il figlio inizierà il giorno successivo con la consegna dei fregi reali da parte dei ciambellani al principe Naruhito, alla presenza di un ristretto gruppo costituito da personalità del governo e delle principali rappresentanze politiche, dal quale saranno esclusi i membri femminili della casa reale.

Dopo tre decenni ‘Heisei’ (pace ovunque) entrerà in vigore l’era ‘Reiwa’ (ordine e armonia), una data che nell’immaginario collettivo dei cittadini del Sol Levante segna un vero cambiamento epocale. Secondo la ricerca dell’Istituto Dai-Ichi Life e la banca Smbc, durante il periodo di festa il maggior flusso nei trasporti e l’accelerazione delle spese per consumi contribuiranno alla crescita di un quarto di punto percentuale del Pil.

 

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