Il tempo del posto fisso, si sa, è ormai finito. Ecco dunque che un nuovo modello economico si afferma sul mercato. È la Gig economy, l’economia basata sui “lavoretti”, piccole attività professionali, quasi sempre mediate da app, che integrano lo stipendio, divenuto nel tempo troppo leggero.
Gig economy, una definizione
Il fenomeno è così nuovo che nemmeno Wikipedia ha una pagina dedicata alla Gig economy. Di norma, per Gig economy si intende un modello lavorativo on demand, basato sulla richiesta just in time di servizi, prodotti e competenze. La domanda e l’offerta di questo genere di lavori vengono gestite tramite app o piattaforme on line. Quali sono, dunque, i “lavoretti” che fanno la Gig economy? È il caso dell’host di Airbnb, o del rider per Foodora o del freelance di Fivver o ancora il tassista/non tassista di Uber. Si tratta di lavoratori in proprio che svolgono attività temporanee, saltuarie, quasi sempre part time.