Gino Strada, come al solito, parla in modo molto chiaro: secondo lui i “decreti Salvini sono una delle pagine più vergognose della storia della Repubblica italiana. Vanno aboliti”. Ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Raitre, il fondatore di Emergency nominato consulente della Protezione civile in Calabria per la gestione di ospedali da campo, punti tampone e Covid Hotel, dice la sua sul tema immigrazione: “C’è stata una ristrutturazione, i decreti Salvini sono stati modificati quando a mio parere andavano semplicemente aboliti. Ma non si è andati al fondo del problema, la legge Bossi-Fini”.
Aggiunge poi Gino Strada: “Evidentemente questo governo non c’è su questi temi, d’altro canto una parte del governo i decreti Salvini li ha votati. Non sento più chiamarci taxi del mare, però in sostanza c’è ancora molto da fare, il razzismo è la nostra determinazione a essere una società chiusa anziché aperta”. E sul suo ruolo in Calabria precisa: “Sono stato contattato dalla maggioranza del Governo e poi da Conte, mi hanno chiesto un impegno mio e di Emergency in Calabria per la gestione Covid. Ho sempre dato la mia disponibilità, perché sarebbe criminale sottrarsi, ma deve essere una disponibilità a chiamare le cose. Poi non ho più sentito nessuno, tranne Borrelli della Protezione Civile, che ci ha chiesto di intervenire a Crotone, stiamo organizzando l’ospedale Covid”.
Gino Strada spiega: “Gestiremo a Crotone una struttura ospedaliera di malati Covid con medici e infermieri. Se ci verrà chiesto di fare altro in altre città, lo faremo con grande piacere, ma per ora stiamo solo valutando. Noi lavoriamo a prescindere dall’etichetta. Presto li raggiungerò e lavoreremo insieme. Su questo abbiamo una certezza esperienza, avendo oltre 70 strutture ospedaliere in tutto il mondo. Il Presidente della Regione Calabria non sa che siamo a Polistena da diversi anni, con un poliambulatorio che funziona perfettamente”.
Conclude Gino Strada: “Lavoriamo in Italia sotto traccia, fa piacere che il Governo si sia reso conto che anche noi possiamo dare una mano. Noi non costruiamo ospedali da campo, noi abbiamo strutture che sarei felice se ci fossero in Italia. Con il neo Commissario Longo non ci siamo ancora sentiti, ma il nostro ruolo non è di cambiare la sanità, ma di dare un contributo in un momento difficile. Per cambiare la sanità in Calabria ci vogliono ben altri strumenti. Non è nostro il compito di sconfiggere la criminalità organizzata, curiamo le persone”.
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