Il verde “non è sempre bello” per Giancarlo Giorgetti, che intervistato da Libero Quotidiano si è scagliato contro la “retorica del green a ogni costo”. Il numero uno dello Sviluppo Economico ha spiegato che “da qui a un decennio l’economia cambierà completamente, nasceranno nuovi settori, e altri in base a questa sorta di eutanasia decisa dalla politica moriranno, è già scritto. L’Europa ha voluto accelerare sul green, ma attenzione a non finire fuori strada”.
Secondo il leghista, “o tutto il mondo condivide lo stesso obiettivo e quindi le stesse regole, oppure l’Europa con questa decisione si lega mani e piedi e perde da subito la competizione con Cina, Stati Uniti, Russia e India. Temo che la politica italiana ritenga il futuro green tutto rose e fiori, ma cosa faremo quando chiuderanno le aziende che non saranno in grado di riconvertire la produzione? Formeremo i licenziati sulle nuove tecnologie per reinserirli o aspetteremo che si moltiplichino le situazioni di crisi con milioni di persone disperate per strada? Sono inaccettabili situazioni come quella della Whirlpool, di Embraco o della Gianetti Ruote”.
“La motor-valley dell’Emilia Romagna senza una deroga rispetto alle direttive Ue che hanno stabilito obiettivi ambiziosi in termini ambientali è uno dei settori condannati a morte” ha aggiunto l’esponente della Lega, puntando il dito contro Bruxelles.
Giorgetti ha poin concluso l’intervista spiegando: “Dobbiamo creare un sistema che sia il West, non il Far-West”. Con tanto di sintesi finale, lapidaria: “Vogliamo puntare sulla transizione ecologica? Bene, ma questa avrà un prezzo”.
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