Il giorno dopo lo strappo della Lega con Mario Draghi sulla delega fiscale, sui principali organi di stampa fioccano ricostruzioni e retroscena. A fornirne alcuni succosissimi ci pensa il Corriere della Sera. Il giornalista Francesco Verderami rivela, infatti, cosa si sarebbero detti il premier e il ministro leghista Massimo Garavaglia. Svelata anche la reazione, non certo di gioia, con cui un altro ministro del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, ha accolto l’ordine di Salvini di non presentarsi in Consiglio dei ministri.
Secondo il Corriere, la caldissima giornata del 5 ottobre vede come protagonista un Mario Draghi a due facce. La prima mostrata durante la cabina di regia, la seconda in Cdm. Quando nella tarda mattinata il ministro leghista Garavaglia solleva una doppia questione, di metodo e di merito, sulla riforma del fisco, il premier avrebbe capito subito che il problema della Lega è solo politico. Per questo rispedisce al mittente la richiesta del partito di Salvini di rinviare la discussione sulla delega fiscale. “Se vuoi usare i 20 minuti che abbiamo a disposizione per esaminarlo…”, avrebbe tagliato corto con sarcasmo Draghi.
A quel punto Garavaglia, capito che non ci sono spazi di mediazione, si alza e minaccia la mancata partecipazione dei ministri del Carroccio al successivo Cdm. Alla domanda di Draghi su quale sia il problema, il ministro del Turismo replica che si tratta della riforma del catasto. “Vorrà dire allora che lo spiegherà Salvini”, questa la replica del premier.
E, infatti, poco prima dell’inizio della riunione di governo, Giancarlo Giorgetti si sarebbe rivolto ad un dirigente leghista rivelandogli che “Matteo ci ha detto di non partecipare al Consiglio dei ministri”. Alla domanda su quale sarebbe stata a quel punto la linea politica della Lega, Giorgetti avrebbe replicato in maniera tranchant: “Boh, chiedete a lui”. Decisione che, probabilmente, contribuisce al cambio di atteggiamento di Draghi in Cdm. Il premier si mostra infatti più ‘tenero’ rispetto a qualche ora prima. Nessuna porta in faccia chiusa alla Lega per il momento dunque.
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