La tradizionale conferenza stampa di fine anno con la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata rinviata a data da destinarsi. Questo secondo rinvio, annunciato ieri pomeriggio, ha creato clamore in quanto la conferenza è un evento chiave per la verifica dell’attività del governo e per delineare i piani per l’anno successivo. Quest’anno, però, l’indisposizione della Presidente ha impedito la realizzazione dell’evento.
Il primo rinvio era avvenuto il 20 dicembre, quando la conferenza prevista per il 21 è stata spostata al 28. Tuttavia, le condizioni di salute della Presidente, le stesse citate in precedenza, hanno impedito anche questo secondo appuntamento. Nonostante i tentativi di mantenere l’appuntamento, fonti di Palazzo Chigi hanno confermato che la Presidente non presiederà neanche il Consiglio dei Ministri previsto per il pomeriggio.
La possibilità di recuperare la conferenza domani è stata considerata, ma non comunicata ufficialmente per evitare un terzo rinvio. I rappresentanti della stampa restano scettici riguardo alla realizzazione dell’evento in un futuro prossimo, così come sulle ipotesi di un incontro sabato, che richiederebbe un impegno straordinario dei dipendenti della Camera dei deputati.
Il doppio rinvio ha sollevato interrogativi e speculazioni, in particolare considerando l’ultimo discorso pubblico della Presidente, tenuto il 17 dicembre. Da allora, Meloni ha avuto diverse apparizioni pubbliche nonostante uno stato influenzale. Il 20 dicembre ha partecipato alla recita della figlia, ma ha dovuto lasciare prima della fine.
Se la conferenza non dovesse tenersi entro la fine dell’anno, esiste il rischio che venga annullata o posticipata in modo insolito all’inizio del nuovo anno, dopo il discorso del 31 dicembre del Capo dello Stato. Questo secondo rinvio segue un anno di tensioni occasionali tra la Presidente e i giornalisti, sia in Italia che all’estero.
Infine, il ritardo nella conferenza solleva ulteriori domande sui temi caldi dell’agenda politica: i rapporti con l’UE, le decisioni riguardo alle elezioni europee di giugno, l’accordo sui migranti, e le recenti polemiche sul premierato elettivo. Nonostante la Presidente abbia evitato alcune conferenze stampa in passato, quando ha incontrato i giornalisti, non si è sottratta a domande impegnative, anche di carattere personale. Ora, l’attenzione è rivolta alla prossima mossa del governo e alla possibile indicazione di una nuova data per la conferenza.