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Migranti, Meloni lancia l’allarme a Bruxelles: “Rischiamo un’invasione”

L’Italia esce molto delusa dalla prima giornata di colloqui del Consiglio europeo in corso a Bruxelles. La discussione sui migranti tra i 27 Paesi dell’Unione europea è infatti durata soltanto 37 minuti con cinque interventi. E il fatto che il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, abbia ribadito che il tema dell’immigrazione dovrà essere affrontato entro la fine della legislatura nel 2024 non accontenta affatto il governo guidato da Giorgia Meloni. Ed è proprio la Meloni a lanciare un allarme rimasto però inascoltato: “Rischiamo 900mila arrivi dalla Tunisia”.
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Meloni migranti Tunisia Buxelles
Giorgia Meloni a Bruxelles

L’allarme della Meloni a Bruxelles sui migranti

Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, durante la riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, il premier olandese Mark Rutte avrebbe gelato le speranze italiane. “Per avere un maggiore controllo sul grande afflusso di migranti in Europa, i Paesi Bassi ritengono essenziale attuare rapidamente gli accordi presi a febbraio. Ad esempio per quanto riguarda il regolamento di Dublino e il rafforzamento delle nostre frontiere esterne”, ha dichiarato Rutte, lasciando intendere che i migranti che arrivano in Europa dovrebbero restare nel Paese di approdo e non essere redistribuiti.

“900mila arrivi dalla Tunisia”

Completamente opposto l’approccio alla questione del governo Meloni. Il premier italiano ha chiesto “azioni rapide e concrete” per bloccare i trafficanti di carne umana. Secondo fonti europee, inoltre, Meloni avrebbe lanciato un “grave avvertimento” agli altri capi di Stato e di governo sul fatto che l’Europa corra un grave rischio se la situazione politica ed economica in Tunisia dovesse precipitare.

Il rischio, ha sostenuto Giorgia Meloni a Bruxelles, è che sulle coste italiane nei prossimi mesi possano sbarcare fino a 900mila migranti. Un numero gigantesco che l’Italia non è in grado di “accogliere”. Insomma, da quanto trapela, il premier italiano è apparso molto preoccupato dalla sordità dimostrata dagli altri partner europei sul tema immigrazione. Per questo ha chiesto con forza che venga approvato al più presto il prestito del Fondo monetario internazionale alla Tunisia, allo scopo di evitarne il crack finanziario. Per la Meloni, infine, occorre rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine e transito dei migranti, adottare misure più dure contro i trafficanti, aumentare gli ingressi legali e i rimpatri di clandestini.
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