La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto una lettera al Corriere della Sera in occasione del 25 aprile, giornata della Liberazione. In essa ha affermato che i partiti della destra italiana sono incompatibili con il fascismo e hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo. Meloni ha sottolineato che il frutto fondamentale della Liberazione è stato l’affermazione dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana.
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La premier ha affermato che “usare la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico” costituisce “una sorta di arma di esclusione di massa”, ricordando gli episodi di intolleranza ai danni della Brigata ebraica da parte di gruppi estremisti. Meloni ha citato anche la risoluzione del settembre 2019 del Parlamento Europeo nella quale si riconosce totalmente, e che il gruppo di Fratelli d’Italia ha votato senza alcuna esitazione insieme a tutta la famiglia dei Conservatori europei e all’intero centrodestra.
Inoltre, la premier ha sottolineato che il popolo ucraino sta attualmente facendo la resistenza contro le autocrazie che cercano di guadagnare campo sulle democrazie e si fanno sempre più aggressive e minacciose. Per questo motivo, l’Italia ha fatto la “scelta di campo” di sostenere Kiev.
Infine, Meloni ha ricordato l’incontro con Paola Del Din, una medaglia d’oro della Resistenza che durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica. Del Din, la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra, ha ricevuto la Medaglia d’oro al valor militare per il suo coraggio durante la Resistenza. Meloni ha sottolineato che Del Din “sfoggia ancora oggi sul petto con commovente orgoglio” la sua medaglia e che “della Resistenza dice: ‘il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora’”.